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POLITICA

"Non partecipo alle scelte nella votazione"

Consulta, Grasso: "Elezione subito o problemi. Non si può rallentare il Parlamento"

Il presidente del Senato invita le forza politiche a trovare un accordo sull'elezione dei membri della Corte costituzionale e del Csm: "Ci sono impegni urgenti da prendere per il paese" 

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Il presidente del Senato, Pietro Grasso (foto Ansa/Matteo Bazzi)
Tuoro sul Trasimeno (Perugia)
"Spero che lunedì si trovi una soluzione, altrimenti il problema diventa ancora più grave". Dall'Umbria, dove ha partecipato alla presentazione di un suo libro, il presidente del Senato, Pietro Grasso, è intervenuto sulla vicenda dell'elezione dei membri della Corte costituzionale e del Csm.
 
"Le due Camere non si possono fermare"
Grasso non è entrato nel merito delle candidature. "Non partecipo alle scelte nella votazione", ha ribadito sottolineando che "si è tentato di andare veloci e ad oltranza". "Continueremo su questa strada - ha aggiunto - perché abbiamo bisogno di riprendere i lavori parlamentari in quanto le due Camere non si possono fermare perché non si trovano degli accordi e delle intese". "Ci sono - ha concluso Grasso – impegni urgenti da prendere per il paese e non si possono rallentare in questo modo i lavori del Parlamento".

La riforma della giustizia
Grasso ha affrontato anche il tema della riforma della giustizia. “È una cosa importante ed è una priorità per favorire anche gli investimenti e il riconoscimento del diritto perché in Italia il corso della giustizia civile è più lungo rispetto ad altri paesi. Io ho un moto di disapprovazione quando sento due persone che parlano fra loro ed uno pretende il riconoscimento del suo diritto e l'altro dice, 'ma sì fammi causa'. Uno Stato di diritto allora deve fondare sul riconoscimento del diritto la sua forza”.

Le ferie delle toghe 
Per quanto riguarda invece la polemica delle toghe sulla questione della riduzione delle ferie da 45 a 30 giorni, il presidente del Senato, ritenendolo "un aspetto certamente secondario" ha detto: "Io so che i magistrati e tutti i giudici della corte di cassazione e tutti i giudici di merito hanno un tempo ulteriore di vacanza non per le ferie ma per depositare i provvedimenti che hanno introitato l'ultimo giorno perché la motivazione della sentenza ti costringe poi a continuare il lavoro. Mantenuta questa necessità poi tutti gli altri che non hanno sentenze da fare possono allora veder ridotte le proprie ferie".