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MONDO

Petizione per nuovo referendum: già un milione di firme

Brexit. Juncker: con Gb non sarà divorzio consensuale. Schulz: "Sì a un'Europa a più velocità"

L'incertezza regna sovrana all'indomani del voto con cui la Gran Bretagna ha annunciato la separazione dall'Unione europea. Via il primo ministro David Cameron con l'ex sindaco di Londra Boris Johnson pronto a subentrargli, il leader dell'opposizione sotto tiro. Terremoto sui mercati finanziari di tutto il mondo. Per le piazze europee 637 miliardi di euro bruciati in un solo giorno

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Quello tra l'Ue e il Regno Unito "non sarà un divorzio consensuale, ma non è stata neppure una grande storia d'amore": lo ha detto il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker in una intervista alla tv pubblica tedesca Ard, ribadendo la volontà di iniziare immediatamente i negoziati con Londra in vista della Brexit.

La petizione
Ha superato un milione di firme in poche ore la petizione lanciata da un gruppo di parlamentari britannici per indire un nuovo referendum sulla Brexit, come si legge sul sito ufficiale petition.parliament.uk. Il sito on line del parlamento britannico che permette di sottoscrivere la richiesta a un certo punto è andato in tilt a causa dei troppi  accessi. La petizione chiede che venga applicata la regola secondo cui se un referendum ha avuto un'affluenza inferiore al 75% e un risultato sotto il 60% di voti di approvazione, è possibile convocare una nuova consultazione sullo stesso quesito. Le
petizioni inviate al governo e al parlamento che raccolgono almeno 100mila firme vanno automaticamente considerate per un dibattito parlamentare. Intanto Change.org ha rivolto un appello al sindaco di Londra Sadiq Khan per una "secessione" della capitale britannica, dove i sostenitori di 'Remain' sono stati la maggioranza, dal resto del Regno Unito.

Schulz, sì a un'Europa a più velocità
"Ho parlato con Merkel, Hollande, Tusk. È stato convocato un summit a Ventisette. È un messaggio chiaro. Mostra che già da martedì il Regno Unito è fuori. Siamo in una nuova fase dell'integrazione". Lo afferma il presidente dell'Europarlamento, Martin Schulz, in un'intervista a La Stampa nella quale apre anche ad una ipotesi di "Europa a più velocità", che esista di fatto già da anni con "euro, Schengen, il sociale, e mi sono sempre chiesto se fosse parte del problema o della soluzione. Però, sì che si deve discutere come rendere l'Europa più efficace. E sì che bisogna ragionare su come permettere di avanzare a quelli loro vogliono. A patto che sia un progetto aperto e che gli altri possano raggiungerli".

Steinmeier, nessuno ci ruberà la nostra Europa
"Nessuno ci ruberà la nostra Europa": lo ha detto il ministro degli esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier prima di incontrare oggi a Berlino i suoi colleghi degli altri cinque paesi fondatori dell'Europa unita. "Sono sicuro che questi Stati invieranno come messaggio che non permetteremo a nessuno di prendersi la nostra Europa, questo progetto di pace e di stabilità", ha detto il ministro tedesco.