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ECONOMIA

Grexit

Atene frena: "Rimborseremo l'Fmi come meglio potremo"

Il portavoce di Atene spiega che il suo governo "non ha chiesto un'estensione del piano di salvataggio" mentre è  "ancora alla ricerca di un compromesso complessivo, in grado di indirizzare il peso del debito" 

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Prima lo strappo, poi il passo indietro. La Grecia farà ogni sforzo per onorare tutti i debiti con il Fondo monetario internazionale, lo sottolinea il portavoce del governo ellenico Gabriel Sakellaridis. "Pagheremo i nostri impegni come meglio potremo. È responsabilità del governo pagare tutti i nostri obblighi" ha detto. "Sulla base dei nostri problemi di liquidità - precisa - abbiamo una necessità imperativa di raggiungere l'accordo il prima possibile". 

Ma quanto una soluzione dell'impasse resti lontana, e l'incidente dietro l'angolo, lo dice l'effetto sui mercati, con la Borsa di Atene in calo di oltre il 3% che, complice anche la decisa affermazione antagonista di Podemos in Spagna, ha trascinato in rosso Madrid e Milano, entrambe in perdita di oltre il 2%. Lo spread risale e supera quota 130.

La precisazione del portavoce arriva dopo che il ministro dell'Interno greco, Nikos Voutsis, aveva detto che Atene non avrebbe rimborsato nessuna delle quattro rate in scadenza a giugno al Fmi. "Le quattro rate per l'Fmi valgono un miliardo e 600 milioni, questo denaro non sarà versato e non ce n'è da versare", aveva dichiarato Voutsis in un'intervista alla tv greca Mega.

Grecia cerca "compromesso". Salvi stipendi pubblici di maggio
Il portavoce di Atene spiega che il suo governo "non ha chiesto un'estensione del piano di salvataggio, né ci è stata proposta", mentre è "ancora alla ricerca di un compromesso complessivo, in grado di indirizzare il peso del debito". Secondo il portavoce è possibile raggiungere un accordo "in breve tempo", anche se i problemi suo tavolo restano "l'Iva, le pensioni e il mercato del lavoro". Inoltre Sakellaridis esclude la possibilità di imporre un controllo dei capitali o un 'haircut' della Bce sui collaterali per i prestiti alle banche e fa sapere che il governo è in grado di pagare stipendi pubblici e pensioni "a maggio".

Varoufakis: "Grexit sarebbe fine della moneta unica"
Il ministro dell'Economia Yanis Varoufakis ha chiarito che l'uscita della Grecia dall'Euro - Grexit - "sarebbe l'inizio della fine della moneta unica".  Varoufakis ha argomentato così l'incapacità di Atene di far fronte agli impegni: "Negli ultimi quattro mesi, la Grecia non ha dovuto solo gestire il pagamento di stipendi e pensioni, ma ha dovuto estrarre il 14% del Pil per rispettare gli impegni con i creditori internazionali. Ad un certo punto non saremo più in grado di farlo".