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ECONOMIA

"Fino a ora, calcolati 80 milioni di danni per la compagnia dallo scalo"

Alitalia, l'ad Cassano: "Senza un vero piano di crescita, potremmo lasciare Fiumicino"

Lo scalo romano "sconta anni di investimenti in adeguati e punta su servizi mediocri e compagnie low cost"

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"Abbiamo passato un periodo difficilissimo a causa di un evento che ci ha colpiti profondamente in questo periodo, abbiamo rinunciato a qualsiasi polemica e ci siamo concentrati interamente sul servizio ai passeggeri, per ridurne i disagi".

Così Silvano Cassano, a.d. di Alitalia, in merito ai danni subiti dalla compagnia per l'incndio del maggio scorso. Alitalia è determinata a ottenere il risarcimento dei danni subiti, si legge in una nota. "Il nostro è un piano di rilancio complesso, in uno dei settori a maggiore competizione in Italia e nel mondo - prosegue Cassano - l'aeroporto di Fiumicino non è ancora un'infrastruttura adeguata a fungere da hub di una compagnia con le nostre ambizioni".

"Anni di investimenti inadeguati per Fiumicino"
"I problemi di Fiumicino nascono da anni e anni di investimenti e pianificazione inadeguati e sono ormai strutturali, auspichiamo meno attenzione alla finanza e più attenzione al mercato e alle esigenze dei passeggeri" spiega il manager, che aggiunge "se Fiumicino continuerà a puntare su compagnie low cost e servizi mediocri, Alitalia sarà costretta a spostare la sua crescita altrove".