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ECONOMIA

L'Europa brucia 130 miliardi. Solo Piazza Affari ne perde 13

Affondano ancora le Borse europee. Milano crolla, -3,2% con le banche

Sali e scendi vertiginosi nelle borse europee con consistenti perdite. Male anche i principipali mercati finanziari asiatici. Peggior risultato per Milano (-3,2%) affossata dai bancari, seguita da Madrid (-2,3%)

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Milano
Un'altra giornata di sali e scendi vertiginosi nelle borse europee con consistenti perdite anche nei principipali mercati finanziari asiatici che hanno chiuso questa mattina nettamente in negativo, condizionando l'andamento degli scambi in europa.

Cronaca di una giornata convulsa
La Borsa di Tokyo ha chiuso con un tonfo del 5,4%, bruciando 918,86 punti, fino a quota 16.085,44: l'indice Nikkei, che ha segnato una perdita intraday di quasi 1.000 punti (la peggiore da maggio 2013), sconta il crollo di Wall Street e il brusco apprezzamento dello yen sul dollaro, superiore al 2%. I segnali di instabilità provenienti da Wall Street e la
decisione della Banca centrale giapponese, lo scorso 29 gennaio, di applicare tassi negativi su selezionate riserve bancarie, hanno contribuito a far scendere i rendimenti delle obbligazioni decennali in Giappone, JGB, per la prima volta sotto lo zero (-0,035%). 

In apertura Parigi (+ 0,13%), Londra (0,54%), Milano (+0.56%) e Londra (stabile) hanno dato la sensazione di non aver voluto considerare le notizie che arrivavano dall'Asia. Passano solo pochi minuti e all'improvviso il vento gira trasformandosi in bufera. Flette Piazza Affari con il listino bloccato da congelamenti per eccesso di volatilità. L'indice Ftse Mib cede l'1,5% a 16.191 punti, con ben 10 titoli congelati per eccesso di volatilità. Tra questi Fca, Ferrari e Ubi Banca, con un calo teorico del 5%. Congelate anche Bpm ed Mps.

Ancora poco e la riammissione agli scambi di Banco Popolare e Bpm (-6% entrambe), ha frenato ulteriormente Piazza Affari, che ha ceduto il 3% a 15.941 punti. Intanto restavano congelate Poste (-7% teorico), Fca (-6,32% teorico) e Unicredit (-6,8% teorico), mentre Yoox (+4,97% teorico) è congelata al rialzo. Fiacche Londra (-0,2%), Parigi (-0,39%) e Francoforte (-0,3%), mentre Madrid cede lo 0,5%. Negativi i futures su Wall Street, a quota 145,2 punti lo spread Btp/Bund.

L'ultima delle borse europee ad avviare le contrattazioni è stata Atene che ha aperto in negativo. L'indice Bs Ase lascia sul campo l'1,56% a 457 punti, con vendite sui bancari Eurobank (-12,37%), Alpha (-10,8%) e Piraeus (-9,09%).

Passa ancora un po' e Milano gira in positivo con l'indice Ftse Mib in rialzo dello 0,2%. Stabile il resto del Continente, da Londra (+0,61%) a Francoforte (+0,31%), da Madrid (+0,8%) a Parigi (+0,21%), mentre i futures Usa girano al rialzo. Tutti positivi gli indici settoriali a parte quello delle materie prime (-1,9%), penalizzato dalle quotazioni dei metalli. Secondo i commenti che circolano nelle sale operative, le vendite che hanno interessato Milano ieri e nella parte iniziale della mattinata di oggi indicano una "speculazione che ha preso di mira senza motivo l'Italia".

"Percentuali di questo tipo - commenta un responsabile - non hanno il minimo fondamento se non nell'attività sui derivati. Fca e Bpm, che hanno diffuso numeri incredibili, hanno perso fino al 5%, un calo che non ha nessun tipo di spiegazione". A suo avviso "la speculazione non ha più bisogno di avvenimenti in grado di condizionare i mercati, si pone semplicemente degli obiettivi e in questi giorni ha puntato sull'Italia".

Altro tempo che passa ed ecco che, di nuovo, girano in calo tutte le Borse europee - a parte Londra (+0,39%) - mentre anche i futures Usa cambiano di segno e si portano in territorio negativo. Atene (-1%) è la peggiore, preceduta da Milano (Ftse Mib -0,78%), a cui oggi va la palma della maggior oscillazione, con il Ftse Mib salito fino a quota 16.604 punti e sprofondato fino a 16.441 punti.

Le fluttuazioni continuano nervosamente e così si torna a salire. Riduce il calo Piazza Affari (-0,15%), che si mantiene nervosa, senza riuscire a raggiungere la parità, superata invece da Londra (+0,41%), Madrid (+0,23%) e Francoforte (+0,12%). Stabile Parigi.

Alle ore 13 s'inverte nuovamente il trend e le borse tornano a scendere e poco prima delle 14 Piazza Affari si riporta sui minimi della mattinata Piazza Affari dopo i conti di Unicredit (-4,52%). L'indice Ftse Mib cede il 3% a 15.946 punti, di nuovo sotto quota 16mila, come nel luglio del 2013, con ben 11 titoli congelati per eccesso di volatilità. Alta tensione anche sugli altri mercati europei in vista dell'avvio degli scambi Usa, con i futures in rosso e nuovi dati in arrivo, dopo il calo della fiducia delle piccole imprese americane. Frenano Atene (-4,76%) in compagnia di Madrid (-2,82%) e Parigi (-2,63%), mentre Francoforte (-1,84%) e Londra (-1,31%) cedono meno del 2%.

A questo punto si aprono anche le contrattazione a Wall Street, subito in negativo. Il Dow Jones perde lo 0,79% a 15.897,35 punti, il Nasdaq cede l'1,40% a 4.223,73 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno lo 0,7% a 1.840 punti. I mercati azionari europei restano deboli  e l'avvio di Wall street ha reso meno pesante il clima negativo e nervoso: a Milano l'indice Ftse Mib recupera e cede l'1,8% con i bancari però ancora nel mirino. 

I mercati azionari europei si avvicinano alla chiusura faticando a limitare i cali, in un clima che resta molto nervoso: Londra e Francoforte perdono circa un punto percentuale, Parigi l'1,5%, Madrid e Milano il 2%, con gli operatori che ora sembrano seguire soprattutto l'orientamento incerto di Wall street. 

Ma avvicinandosi alla chiusura Piazza Affari torna sui minimi di giornata, in un clima molto instabile. L'indice Ftse Mib a mezz'ora dalla chiusura cede il 3,5%, con vendite generalizzate sulle banche. Bpm, Banco popolare e Ubi perdono l'8%, Unicredit il 7%, Intesa il 6%, Carige e Mediolanum sono sospese in asta di volatilità, così come Ferrari, Exor e Cnh. Il Monte dei Paschi di Siena aggiorna un nuovo minimo storico in Borsa con la capitalizzazione che si porta ben sotto la soglia di 1,5 miliardi di euro. Le azioni dell'istituto senese hanno toccato infatti un minimo a quota 0,4822 euro, che corrisponde ad una controvalore della banca di 1,41 miliardi di euro. Adesso i titoli segnano un calo del 3% a 0,50 euro.

La caduta si accentua sul finale delle contrattazioni e così la Borsa di Milano crolla: l'indice Ftse Mib ha chiuso in perdita del 3,21% a 15.913 punti. Forti vendite sulle banche: Carige -10%, Ubi, Banco popolare e Bpm -8%, Unicredit -7%, Intesa -6%. Più contenute le perdite delle altre pricipali piazze europee: Francoforte chiude con l'indice Dax in ribasso dell'1,11% a 8.879 punti; a Londra l'indice Ftse 100 ha segnato un calo finale dell'1% netto a 5.632 punti; a di Parigi l'indice Cac 40 ha segnato un calo finale dell'1,69% a 3.997 punti.

Alla fine delle violente e repentine fluttuazioni alternatesi durante tutta la giornata il saldo è pesantissimo: l'indice Stoxx 600, fotografa l'andamento dei principali titoli quotati sui listini del Vecchio continente, ha ceduto l'1,48%, che equivale a 130 miliardi di euro bruciati nella seduta. Piazza Affari da sola, con un calo del 2,96% dell'indice Ftse All share, ha 'perso' 13 miliardi di capitalizzazione.