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ITALIA

Omaggi a Prince, Testa e Remotti. "Incidente" coi Marlene Kuntz

1 Maggio: 800mila al Concertone di Roma, ricordando Regeni

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Un Concertone di quelli con tanta musica, tanto rock, tanta allegria. Ma senza dimenticare l'attualità, il dramma del lavoro che per tanti giovani non c'è e Giulio Regeni, il giovane ricercatore italiano ucciso in Egitto al quale è stata dedicata l'apertura dell'appuntamento promosso, da 26 anni a questa parte, dai sindacati. Una lunga maratona, otto ore di doppia diretta tra tv e radio condotte da Luca Barbarossa affiancato da Mariolina Simone, scivolate via senza scossoni davanti alle circa 800mila persone che si sono alternate durante la giornata e non si sono fatte scoraggiare dai nuvoloni grigi che promettevano pioggia (che alla fine non c'è stata), né dalle misure di sicurezza, quest'anno più imponenti del solito dopo gli attentanti di Parigi del novembre scorso, con metal detector all'ingresso di piazza San Giovanni. "E' il Concertone al quale, da due anni a questa parte, stiamo cercando di dare forma", dicono ICompany e Ruvido Produzioni, che hanno organizzato l'evento.
   


L'unico incidente di percorso, relegato poi nella categoria "errore umano" dagli organizzatori, ha riguardato i Marlene Kuntz. La band piemontese, amareggiata e piuttosto arrabbiata, ha lasciato il palco in anticipo per un'incomprensione con la regia. "Ci hanno penalizzato, eppure facciamo musica da 25 anni. Meritavamo meno disattenzione". A risarcimento del "danno", i Marlene Kuntz sono stati invitati già per il prossimo anno, primi ospiti annunciati del Concertone 2017.
   
Come da programma, tra gi ospiti più attesi c'erano gli Skunk Anansie che hanno infiammato la piazza con il set più lungo, durato quasi mezz'ora. Accolti tra urla e cori anche Max Gazzè, Fabrizio Moro, Tiromancino, Salmo protagonisti della serata. Nel pomeriggio a far ballare il pubblico erano stati i Modena City Ramblers con la Fanfara di Tirana, Perturbazione con Andrea Mirò, Coez. Grignani ha regalato un'esibizione unplugged. Tante le contaminazioni, le collaborazioni tra artisti e generi musicali che si sono alternati sul palco. Come quella dell'Orchestra Operaia che con Petra Magoni ha ricordato Prince con Purple Rain, e poi con Max Paiella, Massimiliano Brno, Stefano Fresi, Carlotta Natoli e Claudia Gerini hanno omaggiato Remo Remotti. Il ricordo di Gianmaria Testa è stato affidato a Raiz e Mesolella con Paolo Rossi.