Verratti: "Crediamo nel 1° posto"

"Siamo una squadra giovane, non possiamo che crescere"

1542132395917_verratti4.jpg"Stiamo iniziando un altro capitolo e si sono viste cose buone. C'è ancora tanto lavoro da fare e in mezzo al campo si sono viste cose molto interessanti in queste ultime partite. Il mister conosce bene il calcio e ha grande esperienza. sentire la sua fiducia ci dà forza". Così Marco Verratti, regista del Psg e della Nazionale, oggi dal ritiro degli azzurri a Coverciano, ad un anno esatto dell'eliminazione dell'Italia dal Mondiale, parla del lavoro di ricostruzione intrapreso dal nuovo ct Roberto Mancini. 

Sabato gli azzurri torneranno a giocare a Milano, nello stadio dove si è consumato il 'dramma' sportivo dell'Italia calcistisca. Di fronte il Portogallo campione d'Europa per il primo posto del girone di Nations League.San Siro sarà pieno per spingere la Nazionale alla vittoria, in un clima, grazie alla vittoria in Polonia, che ha scongiurato il rischio della retrocessione in Nations League, nettamente più disteso rispetto a quello di un anno fa. "Quel giorno di un anno fa - ricorda Verratti - è stato uno dei giorni più bui che rimarrà sempre nella nostra testa. Sabato prossimo sarà una gara importante davanti a tantissima gente, dovremo fare una grande gara e solo così potremo continuare a crescere. Crediamo nella possibilità di arrivare primi nel girone".

Al giocatore del Psg adesso tocca il compito di prendere per mano il centrocampo azzurro. Il ct confida nel definitivo salto di qualità di Verratti anche in Nazionale dove, fino a ora, le prestazioni non sempre sono state all'altezza delle sue indiscusse qualità tecniche. "Quando faccio una partita buona - osserva -  dicono che sono all'altezza della Nazionale e quella, se faccio meno bene, dicono che non sono all'altezza. Ma io ho sempre dato tutto per la Nazionale e sono orgoglioso di indossare questa maglia". Secondo Verratti "questa Nazionale è già guarita e bisogna andare avanti. Cerchiamo di riportare entusiasmo".

Il giocatore del Psg e' stato fermato dalla polizia francese ed e' risultato positivo all'alcol test, una notizia che ha avuto una grande eco nella stampa francese: "Ho passato una settimana difficile perché ho fatto una cazzata. Ho chiesto subito scusa perché rappresento un grande club e tante persone. Sono pero' contento che le mie scuse siano state accettate, si va avanti". 

"Non faccio mai caso a quello che dice la stampa o qualunque altra persona nei miei riguardi. Gioco per una squadra e un club che hanno stima e fiducia in me e sono stato sempre molto utilizzato. Da quando e' partito Ibrahimovic - ha spiegato Verratti - sono stato l'obiettivo per tante cose, ma vado avanti perche' so quello che i miei compagni, il tecnico e la societa' pensano di me".

"Un ritorno di Buffon in Nazionale? Penso che non debba dimostrare nulla. Per uno come lui la porta della Nazionale sara' sempre aperta. Non penso dipendera' dalle sue prestazioni in campo perche' per uno come lui ci sara' sempre la porta aperta".

"GLi insulti negli stadi? Sono d'accordo con Ancelotti, se non facciamo qualcosa di eclatante le cose non cambieranno mai. Se vinci sei buono, se perdi sei uno stronzo e questo non deve succedere. Queste cose - ha aggiunto Verratti - non succedono all'estero, non le ho mai sentite, a parte quando giocavamo a Marsiglia".

"Non ho un buon ricordo di San Siro visto quanto accaduto un anno fa, pero' penso che questa Nazionale sia gia' guarita - ha aggiunto Marco Verratti riferendosi alla delusione della mancata qualificazione al Mondiale -. Il giorno dell'eliminazione e' stato uno dei piu' brutti e bui della mia vita. Possiamo imparare da tutto, soprattutto da una sconfitta. Da un certo punto di vista quella eliminazione ci ha fatto bene perche' abbiamo capito che dobbiamo fare di piu'. Il nostro primo passo e' riportare entusiasmo e recuperare l'affetto della gente, far si' che i tifosi che ci vengono a vedere si divertano a vederci giocare".

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  • pubblicato13.11.2018
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