VAR, gli arbitri italiani fanno scuola

Nicchi: "Richieste da tutte le federazioni e 4 dei nostri al Mondiale"

1516040241961_GettyImages-834594672.jpgDalla Corea del Sud all'Arabia Saudita, la Var prende piede nei campi di calcio di mezzo mondo, e la sperimentazione italiana si è imposta come punto di riferimento anche per federazioni europee come quella spagnola che si appresta a iniziare dall'anno prossimo, e quella inglese, che l'ha appena introdotta in FA Cup.

"Siamo presi a esempio da tutti, ci arrivano continue richieste per istruire arbitri all'estero", nota soddisfatto il presidente dell'Associazione italiana arbitri Marcello Nicchi, che si prepara a mandare al Mondiale un arbitro e tre video assistenti al Mondiale, se in Russia come tutto fa prevedere (a marzo la decisione definitiva) si giocherà con la Var.    

Il fischietto dovrebbe essere Rocchi, i Var Irrati, Valeri e Orsato, che assieme ai colleghi prepareranno il torneo continentale con i colleghi a Coverciano, dove "fra 3-4 giorni sar pronto a Coverciano un centro di sperimentazione in cui gli arbitri potranno allenarsi non solo dal punto di vista atletico, psicologico ma anche con la tecnologia Var".    

"E' un prodotto che funziona. In Germania funziona meno che da noi, l hanno un unico centro collegato con tutti stadi, mentre noi abbiamo una sala Var in ogni stadio", ha spiegato ancora Nicchi, dopo la presentazione del bilancio della sperimentazione agli allenatori di Serie A e ai media, rivelando di aver "appena ricevuto una richieste per mandare 3-4 arbitri a fischiare in Cina: siamo appetibili".    

"La Federazione è sempre più convinta di aver fatto una buona scelta: siamo i primi in Europa ad aver introdotto il Var - ha notato Carlo Tavecchio, commissario della Lega Serie A e presidente dimissionario della Federcalcio -. Una esperienza confortante, ma come tutte le cose servono controlli e verifiche".

 

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  • pubblicato15.01.2018
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