Fine della telenovela. Fine del toto ct. Resta Cesare Prandelli. Per due anni e non quattro. Questione di opportunità: fra due anni scadrà il mandato di Abete, gran tessitore dell’operazione.
Resta l’allenatore che ha rimesso insieme una nazionale a pezzi. Chissà se ci qualificheremo per l’Europeo. A dirlo, dopo l’incubo Sudafrica, non fu un tifoso deluso. Lo disse il capitano, Gigi Buffon. Non solo si è qualificata, l’Italia, ma è pure arrivata in finale. L’Europeo e poi
Chiaro, il bilancio dell’era prandelliana andrà aggiornato alla luce di quanto l’Italia combinerà al Mondiale. Dove probabilmente andremo con Cassano ma senza Giuseppe Rossi. E con Balotelli prigionieri dei suoi alti e bassi. Ma comunque finisca, in Brasile, avanti con Prandelli.
Il tutto all’insegna del nuovo corso lega-federcalcio. La nazionale avrà più spazio. Gli stage verranno intensificati, il c.t. avrà un occhio di riguardo anche per il meglio della serie B. E a cavallo degli impegni della nazionale, niente grandi scontri di campionato. Il calendario, insomma, terrà conto delle esigenze degli azzurri. Bene. Adesso, però, serve un buon risultato al Mondiale. Un’Italia subito fuori sarebbe una zavorra troppo pesante anche per un allenatore come Prandelli
