Montella: 'Vorrei sfidare la Roma in Champions'

Il tecnico del Siviglia: 'Magari in finale. Sognare non costa nulla'

1521449074529_1519303882457_malago.jpgNessun rimpianto, nessun senso di rivalsa.

Vincenzo Montella e' felice della sua esperienza a Siviglia, dove ha conquistato i quarti di Champions, e si e' ormai lasciato alle spalle l'esonero di qualche mese fa al Milan, che nel frattempo, sotto la guida di Rino Gattuso, sta risalendo la classifica fino a portarsi a ridosso della zona Champions.

"Siamo pagati anche per essere il capro espiatorio - commenta a 'Radio Anch'io Sport' su RadioUno ripercorrendo i primi mesi della stagione - Credo di aver fatto il meglio possibile. Ho fatto degli errori ma c'erano anche 10 giocatori nuovi, molti dei quali alla prima esperienza in Italia e la quasi totalita' non aveva mai giocato in Champions. Ci voleva un periodo di adattamento, nessuna squadra puo' essere vincente od ottenere risultati subito, specie se nessuno dei suoi giocatori ha vinto qualcosa. Bisognava aspettare, ma ce lo dicevamo con i dirigenti nelle prime settimane. Sono giocatori forti e che miglioreranno ancora ma, a parte Bonucci, nessuno aveva indossato una maglia prestigiosa come quella del Milan".

Montella non aveva mai dubitato delle qualita' dei suoi ragazzi, su tutti quel Patrick Cutrone sempre piu' decisivo e chiamato in azzurro da Di Biagio per le prossime amichevoli con Argentina e Inghilterra. "Sono felicissimo della sua convocazione, quasi fosse stata la mia, lo sento come una mia creatura. L'ho fatto debuttare, ho visto sin dall'inizio la sua fame, abbiamo lavorato molto su di lui. Quello che lo contraddistingue di piu' e' la voglia di migliorarsi in ogni singolo minuto di allenamento, questo lo portera' lontano, puo' essere il futuro della Nazionale".

E anche Andre' Silva e' meno oggetto misterioso dopo aver deciso con i suoi primi due gol in serie A le gare con Genoa e Chievo. "Ha potenzialita' enormi e ha cominciato a farle vedere. Il calcio italiano per gli attaccanti e' piu' complicato in termini di adattamento", sottolinea Montella, che prende pure le difese di Donnarumma: "ha un grande futuro e un grande presente e sfruttera' a pieno le sue possibilita' avendo alle spalle una famiglia molto stabile. L'arrivo di Reina? Qualsiasi grande squadra che si rispetti ha il dovere di lavorare e portare avanti due grandi portieri".

L'Aeroplanino si augura di vedere il Milan in Champions ("sta facendo una grande risalita, davanti stanno rallentando e quindi e' nettamente in corsa e in lotta") mentre per quanto riguarda la lotta scudetto, "il Napoli sta dimostrando di poter competere, ha una rosa piu' corta ma sta facendo un grandissimo campionato. E' merito del Napoli se il campionato e' ancora aperto. Chi vincera' alla fine? La logica dice Juve, credo abbia piu' abitudine a vincere e ha una rosa piu' attrezzata. Ma l'esito e' incerto".

In Spagna non c'e' il Var e "un po' di nostalgia c'e' anche se poi con il Var, quando c'e' episodio al limite, non accetti che si possa sbagliare. Ma la percentuale di errori si e' notevolmente abbassata e anche se c'e' un errore alla Var va accettato".

Per quanto riguarda invece la sua avventura in Champions, Sognare non costa nulla e allora perche' non sbilanciarsi: "mi piacerebbe una semifinale o magari una finale con la Roma".

Montella da' appuntamento all'amico Eusebio Di Francesco a Kiev ma e' ancora fresca l'impresa dell'Old Trafford. "Un'emozione unica, per il livello della partita e dell'avversario, e' stato come aver vinto la Supercoppa italiana col Milan - confessa - Mourinho? E' un allenatore che stimo, ho seguito i suoi metodi di allenamento, e' stato molto carino, ha dimostrato anche di saper perdere venendo nello spogliatoio a fare i complimenti alla squadra".

Prossimo ostacolo il Bayern Monaco ma "a questo punto qualsiasi squadra peschi e' difficile, e' fra le prime 3-4 piu' forti in assoluto". Sara' dura anche per le due italiane: la Roma se la vedra' col Barcellona, la Juventus col Real Madrid.

"Sono due squadre differenti, piene di talento, ci vorra' fortuna - dice a proposito delle due spagnole - La Juve, avendo giocato due finali in tre anni, e' una squadra piu' abituata a queste sfide ma mi auguro che possano essere delle partite aperte".

Non poteva mancare una battuta sulla panchina dell'Italia, ancora alla ricerca di un ct: "Allenare la Nazionale sarebbe un sogno. Quando mi capitera', se mi capitera', questa possibilita', e magari un giorno succedera', mi piacerebbe. Ad oggi, pero', e' una possibilita' un po' distante. Mi trovo benissimo al Siviglia, ho un altro anno di contratto e c'e' la volonta' di continuare".

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  • pubblicato19.03.2018
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