Kostner, la Procura chiede 4 anni e 3 mesi di stop

I legali dell'azzurra: "Assurdo, nemmeno i dopati puniti così"

1417182805881_105.jpgMano pesantissima da parte della Procura Antidoping del Coni guidata da Tammaro Maiello nei confronti di Carolina Kostner. Per la pattinatrice altoatesina, bronzo alle Olimpiadi di Sochi 2014, è arrivato oggi il deferimento con una richiesta di pena davvero dura: 4 anni e 3 mesi di stop. La vicenda è quella che riguarda il caso di positività all'Epo del suo ex fidanzato, il marciatore Alex Schwazer. Secondo la procura l'altoatesina avrebbe "violato gli articoli 2.8. e 3.3.delle Nsa sulla base degli atti trasmessi dalla Procura della Repubblica di Bolzano nell?ambito della indagine denominata 'Olimpia' e agli esiti degli accertamenti svolti in ambito sportivo dall'Upa".

In buona sostanza la Kostner è accusata di 'complicità' con l'allora fidanzato nell'aiutarlo ad eludere un controllo antidoping ad Oberstdorf nel Luglio 2012 alla vigilia delle Olimpiadi di Londra e di 'mancata collaborazione ed omessa denuncia' nel raccontare quanto accaduto.

Le dichiarazione fornite alla procura Coni dalla Kostner sarebbero infatti risultate agli inquirenti in contrasto con quelle fatte successivamente da Schwazer (che rischia altri 4 ani di stop per ulteriori violazioni del codice Wada, ndr). Nel corso del suo colloquio fiume di 6 ore avvenuto lo scorso 20 novembre il marciatore aveva avuto un atteggiamento giudicato dal procuratore capo Maiello e dal suo vice Vigna credibile e collaborativo.

Quello della Kostner non è stato però l'unico deferimento emesso nella giornata odierna e tutto gira sempre intorno al caso Schwazer. La procura infatti ha chiesto anche 3 mesi di stop per Michele Didoni, attualmente soggetto non tesserato ma tecnico del marciatore ai tempi della sua positività all'Epo. Il campione del mondo della 20km al Goteborg 1995 paga la sua assenza non giustificata alla convocazione che gli era stata fatta il 7 ottobre per chiarire la sua posizione.

Nei guai pure tre dei quattro membri della staffetta 4x100 di atletica leggera argento europeo a Barcellona 2010 con tanto di record italiano revocato allo storico quartetto Tilli-Simionato-Pavoni-Mennea. Nello specifico sono stati chiesti 2 anni e 3 mesi per Simone Collio (violazione degli articoli 2.5 e 3.2 delle Nsa ovvero manomissione o tentata manomissione in relazione a qualsiasi fase dei controlli antidoping ed avvalersi della consulenza o della pretazione di sogietti inibiti o squaificati per fatti di doping), due anni per Maurizio Checcucci (2.5) ed otto mesi per Roberto Donati (3.2). Il loro record così come la loro medaglia sono ora ad altissimo rischio.

IN SERATA LA REPLICA DEI LEGALI DELLA KOSTNER: "Carolina Kostner ritiene che la situazione sia assurda. In questa storia non c'entra niente. E' una persona colpita da questo fatto e vuole andare in fondo". Così Giovanni Fontana commenta all'Ansa i 4 anni e 3 mesi di squalifica chiesti dalla Procura Antidoping del Coni per la sua assistita. "Non ho ancora finito di leggere il deferimento, ma stiamo vedendo che la richiesta è abnorme - aggiunge l'avvocato della Kostner, Fontana -. Arriviamo all'assurdo: per chi non ha mai fatto uso di doping è stata richiesta una sanzione maggiore anche di chi ha ammesso di averne fatto uso".

Il legale ha avuto modo di parlare con la pattinatrice azzurra, attualmente negli Stati Uniti, e la definisce "colpita" da questo rinvio a giudizio al Tribunale Nazionale Antidoping da parte della Procura di Tammaro Maiello. "La nostra idea sulla ricostruzione del fatto è completamente diversa - spiega -. Non ha commesso niente e non aveva nulla da denunciare". Sulle presunta versione contrastante, rispetto a quella del marciatore azzurro, offerta agli inquirenti sportivi per ricostruire quanto successo il 30 luglio 2012, giorno in cui Schwazer fu trovato positivo all'Epo, invece: "non ho ancora finito di leggere il deferimento, ma non le vedo queste versioni contrastanti".

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  • pubblicato28.11.2014
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