Agnelli: 'Andiamo oltre la leggenda'

Il Presidente della Juve all'assemblea degli azionisti: 'Utili record'

1508834803055_GettyImages-67348492 - Copia.jpgAndrea Agnelli ha aperto come consuetudine i lavori dell'Assemblea degli Azionisti della Juventus che si svolge oggi all'Allianz Stadium di Torino ricordando ai presenti che "mai nessuno ha vinto sei scudetti di fila".

Il presidente bianconero ha ringraziato per questa impresa "tutti gli uomini e a tutte le donne che lavorano per la Juventus" e "un pensiero ai sei giocatori, che hanno vinto sei scudetti: Buffon, Lichtsteiner, Chiellini, Barzagli, Marchisio e Bonucci. Per cinque di loro la sfida continua per qualcosa di ancora piu' straordinario".

Nel ringraziare poi il dg e ad dell'area sport Beppe Marotta, il vice presidente Pavel Nedved, oltre a Fabio Paratici e Federico Cherubini, Agnelli non ha dimenticato Massimiliano Allegri, "che con la sua caparbieta' ha portato avanti un lavoro che per altri sembrava terminato". Il presidente ha poi sottolineato che questa squadra punta "al settimo scudetto e ad andare avanti in Europa" perche' "Il successo piu' bello sara' il prossimo", senza scordare "la sfida delle Juventus Women, a cui farei un grande in bocca al lupo perche' e' il primo campionato in Serie A".

Il tutto arricchito da un fatturato che, escludendo i trasferimenti "ammonta a 411,5 milioni, con un utile di 42,6 milioni". Agnelli ha spiegato anche che "Il campo e' sempre primario, ma conta anche il resto che ci permette di crescere".

Il numero uno del club campione d'Italia ha aggiunto: "Abbiamo completato alcune operazioni importanti. Aver ottenuto l'intitolazione dello Stadium da un'azienda come l'Allianz ci permette di collocare la Juve dove qualche anno fa auspicavamo di collocarla, ovvero tra le grandi realta'. Ma e' importante anche l'accordo con un'azienda giapponese come Cybergames ed e' di questi giorni - quindi non sara' nel bilancio - l'accordo con Netflix. Siamo i primi in tal senso".

"In questo momento, in Serie A, non c'è una visione di quelli che sono i ricavi dai diritti tv per il prossimo triennio in quanto il bando nazionale è stato ritirato. Il bando internazionale ha portato ad un miglioramento in termini assoluti, ma nel confronto con le altre Leghe ci pone a sconto".

"Dobbiamo ancora vendere i diritti i italiani che sicuramente porteranno una grossa sfida nelle mani di Infront e della Lega - ha aggiunto - in quanto la situazione dei broadcaster italiani non lascia fiduciosi. Restiamo in attesa di questo bando e dell'esito della definizione della distribuzione dei ricavi".

"Un plauso al presidente della Federazione Carlo Tavecchio nel suo ruolo di commissario di Lega e ai due sub commissari, Michele Uva e l'avvocato Paolo Nicoletti. Abbiamo approvato un nuovo Statuto più snello, con una governance più adatta ad affrontare le nuove sfide".

In riferimento alle nomine del nuovo presidente e amministratore delegato della Lega, Agnelli ha aggiunto: "Ieri c'è stato un incontro positivo, si sono formati due gruppi di lavoro e verrà incaricata una azienda per individuare i profili adatti".

Durante l'Assemblea degli Azionisti della Juventus, in corso di svolgimento all'Allianz Stadium di Torino, il presidente Andrea Agnelli ha fatto anche il punto sullo stato di salute del calcio italiano confrontandolo con la situazione dei principali campionati europei: "Qui giochiamo 38 partite l'anno piu' la Coppa Italia. La nostra prima arena di competizione e' l'Italia, l'obiettivo e' il settimo scudetto consecutivo. La nostra principale piattaforma di comunicazione rimane l'Italia, dove di recente abbiamo visto alcuni passi in avanti. Da parte mia va fatto al presidente della Federazione e a Uva e Nicoletti".

Agnelli ha sottolineato che "con fatica abbiamo approvato un nuovo statuto della Lega Nazionale di A piu' snello e piu' adatto a sostenere le sfide a livello europeo. Ieri c'e' stato un incontro positivo a Milano, si sono individuati due gruppi di lavoro e da qui si deve sviluppare il progetto calcio. Le sfide rimangono le stesse. Il prodotto calcio, che ci permette di continuare la crescita economica e anche la crescita delle infrastrutture, una delle maggiori sfide dei prossimi anni".

Per quanto riguarda la vendita del prodotto calcio stesso, Agnelli ha chiarito: "La distribuzione del campionato di Serie A e' un altro fattore. Un conto e' vendere il prodotto economicamente, ma poi bisogna assicurarsi che questo venga trasmesso. Non ci e' di nessuna utilita' se poi non viene trasmesso o inserito in pacchetti che invoglino a guardarlo".

Agnelli ha ricordato quella che e' la filosofia che porta avanti gia' da tempo: "Da parte mia va poi fatto un richiamo fermo a quello che e' lo sviluppo della societa' e del calcio italiano: 20 squadre sono troppe e questo e' un tema che viene dibattuto anche a livello internazionale. E poi vorrei sottolineare ancora l'importanza delle seconde squadre".

Le seconde squadre permetterebbero di assecondare anche le richieste della confederazione europea: "Il presidente UEFA ha puntato il dito contro i troppi prestiti e ha ragione, pero' e' altresi' vero che per societa' che operano nel sistema come il nostro ridurre il numero di prestiti significa poter avere delle squadre vere e proprie in cui poter far giocare i giovani che altrimenti non trovano sbocco. Il campionato Primavera e' un buon campionato, ma non permette di produrre giovani pronti per la prima squadre. Chievo e Torino hanno vinto il campionato, ma nessuno dei loro componenti ha esordito in Serie A l'anno successivo".

In risposta ad alcune domande degli azionisti, il presidente Andrea Agnelli ha spiegato all'Assemblea degli Azionisti in corso di svolgimento all'Allianz Stadium che "la Juventus e' stata totalmente assolta nel corso dell'indagine sulla cessione di Pogba".

Invece, sulle mancate commemorazioni a Erika Poletti, la tifosa deceduta dopo gli incidenti avvenuti in piazza San Carlo durante la trasmissione sui maxi-schermi della finale di Champions League, ha risposto: "Abbiamo rispettato il desiderio di riservatezza della famiglia, abbiamo partecipato al dolore, ma questo e' stato uno specifico desiderio della famiglia. Ribadisco la mia vicinanza alle persone ferite e alla famiglia di Erika. Bisogna pero' sempre rispettare le esigenze della famiglia".

Con la Federcalcio e il suo presidente Carlo Tavecchio in merito alle riforme del calcio italiano, "il dialogo e' costante - ha spiegato Agnelli - Si e' piu' volte detto favorevole alle modifiche necessarie, le resistenze sono da ricercare in altre componenti. Da questo punto di vista il presidente ha una forte intenzione di venire in contro ad alcune nostre richieste da diversi anni. Ora bisognera' essere efficaci nel dialogo con le altre componenti, anche in previsione di un Consiglio Federale che non si e' ancora costituito, perche' ne' la B ne' la A sono rappresentate al momento. E sono quelle che hanno bisogno di piu' riforme".

Sui procedimenti della Procura Sportiva, invece: "Il 18 maggio scorso, su invito della presidente Rosy Bindi, mi sono recato alla Commissione Antimafia".

"In quella sede - prosegue - ho avuto l'opportunita' di descrivere la situazione che chi lavora nel calcio vive quotidianamente e ve ne leggo un estratto: 'I tifosi sono un bene, come gli ultras. Possono pero' rappresentare un problema e le autorita' ne sono consapevoli. Una societa' deve da un lato parlare con i tifosi, ultras compresi, ma anche con le autorita'. Si tratta di una minoranza, in termini quantitativi, ma puo' avere ripercussioni".

"A partecipare al discorso sono tre: i club parlano con gli ultras e le forze dell'ordine, le forze dell'ordine parlano con gli ultras e i club e gli ultras parlano con i club e le forze dell'ordine'. Queste mie affermazioni, messe a verbale e a disposizione del pubblico da mesi, non sono state mai smentite. Rivendico ancora la totale bonta' dell'operato della Juve e di tutti i suoi tesserati. Confido nella giustizia e mi rammarico del comportamento avuto, anche in sede ufficiale dalla Procura Federale, su cui non e' opportuno che mi esprima pubblicamente".

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  • pubblicato24.10.2017
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