Gian Piero Gasperini in esclusiva

Intervista di Andrea Riscassi

1556181733241_155471283155310338366 1.jpgIniziamo con un doveroso e doloroso ricordo. Che cosa ha rappresentato Mino Favini per la storia dell’Atalanta?

Venticinque anni di storia e di settore giovanile. Una vita dedicata ai giovani, non solo alla crescita di talenti ma anche a quella di uomini. Educazione, rispetto, disciplina nel termine giusto. Quelli come Favini sono personaggi che magari non risaltano nel mondo del calcio ma che rappresentano le fondamenta per il futuro.

La partita di domani sera sarà un modo anche per ricordarlo?

Sicuramente. Lui comunque anche in questi anni (io sono arrivato che aveva appena finito il suo mandato) veniva sempre a trovarci. Era a Zingonia ogni volta che poteva e comunque conosceva tutto dell’Atalanta. Non si è mai staccato da questo ambiente. Ci darà una forza in più.

La vittoria di Napoli, con tanto di festeggiamenti a Orio al Serio, che cosa lascia all’Atalanta in vista della semifinale di ritorno?

Come ho detto altre volte, ora accantoniamo il campionato e pensiamo alla coppa Italia. Anche se quella del San Paolo è stata una partita molto importante per il risultato, un match che ci metterà nelle condizioni di affrontare le cinque partite che mancano alla pari con tutti. Però quella di domani sera è un’altra gara, un’altra partita. È una competizione nella quale vogliamo arrivare in fondo. Vogliamo arrivare a Roma e ne abbiamo la possibilità, per quanto abbiamo rispetto delle capacità e della forza della Fiorentina. Però è chiaro che per noi è una grandissima occasione.

Il 3-3 vi da due risultati a disposizione ma credo che cercherete di vincere. È così?

Noi dovremo essere bravi a interpretare la gara come se fosse una partita di campionato. Abbiamo avuto già molti scontri con la Fiorentina quest’anno, sappiamo che se non ci lasciamo condizionare da altre situazioni, abbiamo buone chance per poter andare avanti.

Il fatto che loro abbiamo cambiato allenatore che cosa modifica rispetto alla gara d’andata?

Questo cambia un po’ più per loro che per noi. Le caratteristiche della squadra sono quelle. Magari Montella cercherà di portare qualche cambiamento, però non ha avuto molto tempo per lavorare. Ma sappiamo quali sono i punti di forza di questa squadra. Staremo sicuramente attenti, ma sarà importante il nostro tipo di gara.

Per loro che sono praticamente fuori dall’Europa, questa è la partita della vita. Quanto ci tiene anche l’Atalanta ad arrivare in finale?

Di più! È chiaro che arrivati a questo punto tutte e due le squadre hanno l’obiettivo di arrivare in finale. E quindi ce la giocheremo al meglio delle nostre possibilità. Noi siamo molto convinti e vorremmo sfruttare questa occasione.

Nell’ultima gara di Napoli ha centellinato Ilicic che però una volta entrato ha spaccato in due la partita. Sarà così anche domani?

Ilicic è un giocatore straordinario: pure quando entra dalla panchina sa cambiare il match. È successo anche qualche altra volta in campionato. Poi quest’anno ha dovuto fare spesso gli straordinari. Di qui a domani ci teniamo qualche segreto. Ma vogliamo arrivare in fretta a questa partita perché abbiamo tanta voglia di giocarla.

Nello spogliatoi si sogna di più la Champions o la Coppa Italia?

In questo momento la Coppa Italia, poi da venerdì penseremo al resto....

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  • pubblicato24.04.2019
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