Fassone: 'Senza Champions strategie da rivedere'

'A quel punto o compri un giocatore in meno o vendi un giocatore in più'

1512982150092_GettyImages-805202164.jpgLa situazione ha preso una brutta piega ma c'e' ancora tutto il tempo per rimediare.

Marco Fassone e il nuovo Milan sapevano che i primi mesi rischiavano di essere complicati quando hanno deciso di rifondare la rosa, "nelle nostre previsioni di rendimento ci aspettavamo delle difficolta' nella prima parte di campionato e una seconda parte migliore. Purtroppo le prime stanno andando fortissimo e noi 4-5 punti li abbiamo persi, da qui questo solco col quarto posto importante".

L'obiettivo Champions ad oggi sembra un miraggio per i rossoneri, che nel frattempo hanno dato il benservito a Montella e puntato su Gattuso, che ieri ha centrato la sua prima vittoria. "Quando prendi decisioni cosi' difficili puoi anche commettere un errore ma ci sembrava che fossimo troppo sgonfi in quel momento per portare avanti il nostro progetto - racconta l'ad rossonero ai microfoni di 'Radio Anch'io Sport', su RadioUno, a proposito dell'esonero di Montella - Gattuso non e' ne' un azzardo, ne' una scommessa, e' stato seguito molto da vicino da Mirabelli che ha visto come lavorava. Gattuso non e' alla sua prima esperienza e ha qualita' e caratteristiche da allenatore".

E anche quella grinta che non guasta. "Sa sempre sprigionare, sia in fase euforica che di amarezza, tutta la sua passionalita', estremizza i momenti di felicita' e infelicita'. Ieri era veramente carico, c'e' un bellissimo rapporto fra lui e la squadra, i giocatori sono coesi e compatti nel seguire le sue indicazioni". Fassone continua a difendere il mercato fatto in estate. "Quando dico che pensiamo di aver commesso un paio di errori, non mi riferisco ai giocatori, che sono tutti ottimi".

"Qualcuno sta performando al di sotto delle sue qualita' ma e' impossibile che Biglia, Kalinic e Bonucci non possano ritrovare la loro condizione ideale, la squadra non e' debole ma e' costruita bene e migliorera'".

La classifica resta pero' preoccupante. "L'obiettivo era di arrivare fra le prime 4 e tornare in Champions, pensavamo che una settantina di punti potessero essere sufficienti come nelle ultime stagioni ma davanti stanno andando piu' forte rispetto agli altri anni".

E chissa' che, come successo al Manchester United la scorsa stagione, non possa essere l'Europa League a spalancare al Milan le porte della Champions. "Guardiamo a quell'esempio - ammette Fassone - E' una competizione che ci interessa moltissimo, l'unico trofeo che ci manca e la platea internazionale ha sempre consentito al Milan di esprimersi al meglio. Sara' difficile, ora arrivano le squadre dalla Champions, alcune delle quali piu' attrezzate di noi, ma si ricomincia a febbraio, saranno passati due mesi e mezzo dall'arrivo di Gattuso, per cui mai dire mai, ce la giochiamo col massimo impegno per arrivare in fondo".

Non qualificarsi in Champions potrebbe portare alla cessione di un top-player. "Se il Milan, negli anni successivi, non dovesse avere i ricavi, i fatturati che auspichiamo, che comprendono anche quelli della Champions, e ci fossero delle decine di milioni di maggiori perdite, dovremo rivedere le strategie di mercato - ammette Fassone - La qualificazione all'Europa League anziche' alla Champions significherebbe una trentina di milioni in meno sul mercato e a quel punto o compri un giocatore in meno o vendi un giocatore in piu'".

Anche perche' la Uefa avra' gli occhi puntati sul Milan, specie se, come sembra, dovesse bocciare il voluntary agreement richiesto dai rossoneri. "Io attenderei con fiducia il verdetto, magari le cose non saranno cosi', le nostre ragioni saranno ascoltate e ne saremo felici. Abbiamo fatto questo tentativo di patteggiamento volontario per evitare sanzioni e auspichiamo che la Uefa possa ascoltare le nostre ragioni e sottoscrivere questo accordo. Certo, ci sono un paio di richieste che sono impossibili da accontentare, ovvero il rifinanziamento del debito prima di sottoscrivere il voluntary agreement e delle garanzie bancarie relative alle perdite previste nei nostri piani. Ma sono richieste che nessun club potrebbe sostenere, se il verdetto si basasse su questo, sarebbe preoccupante per lo spirito stesso del voluntary agreement, che e' creato ad hoc per il cambio di proprieta'".

Dovesse alla fine andare male, si passera' al settlement agreement e la Uefa "proporra' una serie di sanzioni economiche e sportive da rispettare negli anni successivi, unitamente a dei piani che il club si impegna a rispettare. Qualora non succedesse, le sanzioni aumenterebbero via via, fino all'esclusione dalle coppe".

E sul futuro del club, Fassone rassicura tutti i tifosi: "Per quello che vedo io, per i colloqui quotidiani con Han Li, il progetto di Yonghong Li e' lungo nel tempo, non credo abbia alcuna intenzione di cedere la societa'. Non vedo nebbie o nuvole particolari sul futuro della societa', hanno fatto un investimento mostruoso, piu' di un miliardo di euro, non credo ci siano foschi orizzonti nel breve periodo".

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  • pubblicato11.12.2017
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