"San Siro ci darà una grande mano col Portogallo"

Donnarumma: "La mancata qualificazione è stato il momento più duro della mia breve carriera"

1542300658170_GettyImages-1061442004.jpg"Giochiamo contro il Portogallo in un grandissimo stadio, casa nostra, sono sicuro che i tifosi ci daranno una grandissima mano e noi faremo di tutto per vincere la partita e per sperare di arrivare al primo posto. Dobbiamo crederci e abbiamo tutte le carte in regola per fare una grande partita".

Così il portiere del Milan e della Nazionale, Gianluigi Donnarumma, per tutti 'Gigio', in un'intervist esclusiva a ai nostri  microfoni, oggi a Coverciano, dove gli azzurri stanno ultimando la preparazione in vista della partita di sabato prossimo a Milano contro il Portogallo, ultimo impegno dell'Italia nel girone di Nations League con ancora la possibilità remota, in caso di vittoria, di ottenere il primo posto e qualificarsi per le finali a quattro.

Donnarumma torna poi col pensiero alla sera del 13 novembre dello scorso anno quando, sempre a San Siro, l'Italia pareggiò con la Svezia e venne estromessa dal Mondiale. Il numero uno del Milan ricorda quei momenti e le lacrime del capitano Gigi Buffon. "E'stato il momento più brutto della mia pur breve carriera perché come squadra non meritavamo di essere fuori dai Mondiali e soprattutto Gigi Buffon non meritava di finire così in azzurro, ed è stata una bella botta per lui. Non meritava di finire così dopo quello che ha dato per questa Nazionale: ha dato tutto ed è stato il miglior portiere al Mondo".

E da Buffon l'attuale  numero uno azzurro dichiara di aver appreso molto in Nazionale: "In allenamento ogni esercizio che facevamo aveva un consiglio da darmi su tutto. Io non posso che ringraziarlo perché per me è stato molto importante. Lui mi diceva sempre di stare tranquillo e di rimanere con i piedi per terra perché era la cosa più importante. Io cerco di lavorare sempre al massimo e dare tutto me stesso, poi le cose arrivano con l'impegno e con il sacrificio. Il mio obiettivo è lavorare sempre al massimo ed andare il più avanti possibile. Volevo diventare titolare nella Nazionale, però poi è normale che tutto ciò devi guadagnartelo sul campo con il duro lavoro".

Due anni fa la stampa lo considerava un fenomeno. Adesso, a 19 anni, dopo un'altalena di critiche ed elogi, Donnarumma è più consapevole dei suoi mezzi e ha raggiunto una maturità insolita per un ragazzo della sua età. In mezzo anche il periodo in cui i tifosi del Milan lo avevano preso di mira perché accusato di volere un alto aumento d'ingaggio. "Per me - rivela - è stato un periodo un po' difficile perché inconsciamente dici 'Non ci penso', ma è normale che ci pensi sempre. Mi hanno aiutato la mia famiglia e la mia fidanzata che mi sono sempre stati vicini e non mi hanno fatto sentire tantissimo le difficoltà e mi hanno fatto andare avanti senza guardare a queste cose. Adesso guardo sempre avanti - assicura - sia dopo le critiche che dopo gli elogi. Sono contento di indossare la maglia della Nazionale e di difenderla. Sono migliorato ma non è mai abbastanza. Si può migliorare a 18, a 30 come a 40 anni. C'è sempre tempo per migliorare, io lo farò sempre, anche sul dettaglio perché è molto importante lavorare sul dettaglio, ovvero sull'errore che in partita si commette".

Mancini ha dimostrato subito di avere una fiducia totale nel portierone rossonero. "Lo ringrazio per la fiducia - dice - e sono molto orgoglioso di rappresentare questa Nazionale, perché penso che sia il sogno di tutti i bambini. Il mister ha un buon rapporto con tutti e questa è una cosa molto bella. Fa sentire importanti tutti e fa dare a tutti il massimo in allenamento. Penso che il mio rapporto con lui sia uguale a quello che ha con gli altri: gioioso e scherzoso. Cosa pretende da me? Prima cosa parare, e poi di giocare anche la palla con i piedi che è un qualcosa che si fa nel calcio di adesso".

Sui tanti giovani che si stanno affacciando per la prima volta in azzurro, il 'veterano' Donnarumma osserva che "sono bravi giocatori, altrimenti mister Mancini non li avrebbe chiamati", e che "devono crescere come dobbiamo crescere tutti perché siamo tutti molto giovani".

Poi, a proposito di Cutrone, suo compagno nel Milan e centravanti in rampa di lancio anche in prospettiva Nazionale aggiunge: "Lo aspetto, è un grandissimo giocatore, ha fame, ha voglia di spaccare il mondo e gli faccio un grandissimo 'in bocca al lupo' per l'Under 21. Speriamo di rivederlo qui, sono sicuro che diventerà un grandissimo giocatore che ci potrà dare una grande mano".

"Higuain è un bravissimo ragazzo, si è scusato dopo con noi e con la stampa. Era una partita per lui importantissima. L'importante è capire di aver fatto un errore e non ripeterlo più. Poi ha parlato con l'arbitro e si è scusato anche con lui. Gattuso non gli ha detto niente, e lo ha lasciato sfogare. E' un bravissimo ragazzo, si è scusato con tutti e l'ho visto molto dispiaciuto, gli sono andato vicino e l'ho consolato un po'. Lui deve stare calmo, ci deve dare una grande mano, e sono sicuro che lo farà". 

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  • pubblicato15.11.2018
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