John Degenkolb ha vinto la nona tappa del Tour de France, la frazione sul pavè da Arras a Roubaix, battendo in uno sprint a tre Greg Van Avermaet, che resta così in maglia gialla, e il campione nazionale belga Yves Lampaert.
Il ciclista tedesco, vincitore della Parigi-Roubaix nel 2015, ha dato impulso all'azione decisiva nel penultimo tratto sulle pietre, in una corsa caratterizzata da continue cadute e forature che hanno messo a dura prova tutti i capitani.
A farne le spese tra tutti Richie Porte, leader della Bmc, costretto al ritiro dopo esser finito per terra a pochi chilometri dal via. Anche l'anno scorso l'australiano, vincitore del Giro di Svizzera, si era ritirato proprio nella nona tappa per una grave caduta sulla discesa del Mont du Chat.
Il secondo gruppetto, composto da Gilbert, Sagan, Stuyvnen e Jungels, è arrivato a 19" dal vincitore, mentre il gruppo degli uomini di classifica, regolato allo sprint da Greipel, ha accusato un ritardo di 27 secondi.
Tra i capitani gli unici a pagare dazio sono stati Mikel Landa, scivolato a una ventina di chilometri dal traguardo, e Romain Bardet, che ha forato proprio nel finale, giunti a 7" dal gruppo dei migliori. Peggio è andata a Rigoberto Uran, secondo l'anno scorso, finito per terra e arrivato sul traguardo a 1'28" dagli uomini di classifica.
Nella generale Van Avermaet ha rinforzato il primato e ha ora un vantaggio di 43" su Geraint Thomas. Terzo Philippe Gilbert a 44". Domani è in programma la prima giornata di riposo.
La Grande Boucle ripartirà martedì con la decima tappa, la prima di alta montagna, la frazione alpina di 158 km da Annecy e Le Grand-Bornand, che prevede tre Gpm di prima categoria e uno Hors Categorie, ultimo dei quali la Col de la Colombiere, prima della picchiata in discesa fino al traguardo.
