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"Servizi segreti" di Umberto Broccoli

Cara mia vecchia Europa, che epopea quella di James Bond.
Un’ epopea ben lontana da quanto si legge normalmente in cronaca: fascicoli sui politici, presenze inquietanti, morti misteriose, agenti "suicidati". "Un italiano su tre è controllato dai Servizi", si diceva quache  tempo fa, mia cara vecchia Europa. E  vedi: non discuto se è più o meno giusto essere controllato dai Servizi: a me basterebbe essere anche tutelato. E, mia cara vecchia Europa tutelare la sicurezza dei cittadini, credo, dovrebbe essere la prima preoccupazione dei Servizi di Informazione e Sicurezza. E qui arrivano tanti, tanti interrogativi
Sono piccole domande semplici, mia cara vecchia Europa: cosa controllavano i Servizi nella stagione delle bombe degli anni Sessanta? E durante gli anni di piombo, quando in Italia si davano appuntamento terroristi italiani e stranieri? Prevenire situazioni del genere, non è uno dei compiti istituzionali dei Servizi Segreti? E, mia cara vecchia Europa: cosa c’ è ancora da sapere su Ustica? E delle altre bombe seminate in treni, stazioni e musei del nostro paese? Per non parlare degli attentati a Falcone e Borsellino, mia cara vecchia Europa.
Dopo tanti anni, riflettendo a mente fredda mi sembra lunare immaginare un' organizzazione criminale libera di agire, acquistando armi ed esplosivi in quantità tali da minare una autostrada (come nell' attentato a Falcone) senza che nessuno se ne accorga, se non a cose fatte.
Non so quanto costano. Però, di tanto in tanto, si appalesano risultati di qualche attività, tipo schedature, fascicoli riservati, indiscrezioni varie sui controllati del nostro paese. E allora, mia cara vecchia Europa mi chiedo: vengono spesi così i soldi dei servizi segreti, per rubare segreti da servizi di rotocalco scandalistico?  Si spenderebbe meno dando un appalto ad una agenzia di investigazioni private. Sono andato a rileggere qualche inchiesta di una ventina di anni orsono e ho trovato traccia di scandali sui fondi neri del SISDE (oggi AISI) distribuiti allegramente qua e là da funzionari sui quali, pare, governasse na segretaria chiamata “zarina”. Poi la storia di  "Gennarino ' o spione", collaboratore di un funzionario del SISDE. Si, mia cara veccia Europa proprio "Gennarino 'o spione" non è uscito da un film di Totò, ma un collaboratore di un capozona del SISDE di Genova, arrestato nel novembre del 1993, perché imputato di aver collocato una bomba falsa sul treno Palermo-Torino. Non c' è male: un agente segreto che mette bombe anziché toglierle e acquisisce certezze da "Gennarino 'o spione".
Credimi, vecchia Europa: negli anni Settanta provavo più di una punta di fastidio quando sentivo parlare di "strategie dei servizi segreti" dietro alcune stragi del nostro passato. Ma rileggendo quanto si scrive di questo settore, penso alla lealtà e all' efficienza di James Bond rammaricandomi: quella è finzione cinematografica. Ma ci potrebbe essere una via di mezzo fra le imprese eroiche di Bond e quelle di "Gennarino 'o spione".
Mia Cara Vecchia Europa: “Il mio nome è Bond, James Bond”, suona un po’ meglio di “Sono Spione, Gennarino o’ spione. Non credi?