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"Il nuovo anno" di Tiziana Di Simone
Cara la nostra Europa di oggi e di sempre
Eccoci pronti al 2013, anno di cambiamento, anno di transizione, anno di elezioni,
anno europeo della cittadinanza, anno che ognuno di noi spera più sereno e propizio del precedente. Così abbiamo brindato lo scorso anno, brinderemo quest’anno e anche il prossimo. L’animo umano ha fiducia.
Quella fiducia  che abbiamo sentito  richiamare tutto l’anno perchè con la fiducia avremo recuperato punti di spread. Ed è andata abbastanza bene per lo spread e anche per l’euro. La moneta unica è al riparo, è al sicuro. L’Europa è più ottimista. I suoi leaders  guardano sempre  agli affanni nazionali. E’ anno di elezioni.
Lo fa la potente Germania, che sempre più impegnata a guardare come giocare in casa visto che a settembre i tedeschi andranno al voto. E la scommessa di un terzo incarico da cancelliere alla signora Merkel, è una sfida da equilibrista tra Europa e interessi interni.
 In realtà è così un pò ovunque.
In Italia l’agenda Monti, da noi si vota a febbraio, ha come asse portante l’Europa. “Un’Europa più comunitaria meno intergovernativa, più unita e non a più velocità, più democratica e meno distante dai cittadini. “ Una grande sfida per quell’Europa quotidiana acclamata da tempo ma che è  ancora un auspicio.
Agli affanni interni guardano anche i paesi che hanno votato lo scorso anno come la Francia di Hollande che ha il suo da fare per evitare di vedersi piombare addosso la crisi. Dopo il caso Depardieu, commentato un alto funzionario su Le Monde: “Hollande è arrivato sperando di riorientare l’Europa ma molti si interrogano sulla sua capacità di riorientare la Francia”.
La Gran Bretagna di Cameron è sempre lì un piede dentro uno fuori dell’Europa e cerca sempre di mettere i bastoni tra le ruote a Bruxelles, salvo poi pensare che di Europa hanno bisogno anche a Londra.
La Spagna chiude l’anno ancora sull’orlo della crisi di nervi e rinvia la richiesta di aiuti all’Europa. La Grecia ha più che da fare a casa sua ma da causa persa riprende lentamente a sperare: la Bce accetta di nuovo titoli di debito greco a garanzia e sarà pure un simbolo, un segnale che il 10 gennaio verranno presentate le nuove banconote in euro con la figura della principessa Europa. Più anima all’euro?
 E infine l’Irlanda, sotto aiuti europei dal 2010, dal primo gennaio sarà presidente di turno dell’Unione europea sogna di essere un modello di riuscita. Bruxelles ne ha bisogno per provare che l’eurozona ce la farà. Dublino tornerà ad essere la tigre celtica? Vedremo.
Intanto per fine anno seguiamo hobbit, nani, fate e folletti nelle foreste. Insomma brindiamo a una favola, quella che più amate, sperando che la realtà nel 2013 ci si avvicini almeno un po’. AUGURI A TUTTI!