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"Profumi" di Umberto Broccoli

Cara la mia vecchia Europa, i profumi…
I profumi, sono un po’ come la musica, mia cara vecchia Europa: diventano il collante dei nostri ricordi. Allora, lasciamo da parte per un momento l’ attualità e giochiamo con la radio, in grado anche di far sentire i profumi
Vi prego di farmi tenere qualche pianta di violetta di Parma con l’istruzione scritta per piantarle e farle fiorire; io spero che esse germoglieranno bene, poiché io divengo una studiosa di botanica, e sarò contenta di coltivare ancora questo leggiadro piccolo fiore…
E’ Maria Luisa. Spera di coltivare le violette di Parma in modo tale da farle fiorire. E mi sembra di vedere questa signora, un po’ delusa dalla vita. Mi sembra di vederla là nel giardino a trovare serenità dal profumo delle violette a Parma. Raccoglierle con mano leggera, diafana e curata. E, cogliendole, veder riaffiorare il tempo passato, la sua passione, scoperta in un altro giardino, il giardino dell’ amore nel quale era stata portata per mano dal suo sposo promesso.. Napoleone… Le note e il colore delle violette restituiscono queste ed altre immagini….
Prendiamo una violetta anche noi, mia cara vecchia Europa… sono tutte simili, si assomigliano tutte… hanno il profumo della nostalgia sana, quella del tempo in transito veloce, troppo veloce…. E portano con sé la domanda di sempre “Come non sprecare il tempo che rimane”, come fermare il profumo della violetta di Parma….
Certamente, è solo opportuno vivere. Pensando e pesando. Pesando ogni nostra azione, ogni nostra parola. Compiendo ogni singolo fatto, come se questo fosse l’ ultimo o, se preferite, sia l’ ultima volta. Tutto dovrebbe avere un altro valore: il valore di non rivere più quel secondo passato, mia cara vecchia Europa…
Sembra banale, ma non ci si pensa. E ci si pensa solamente alla fine di tutto, quando sta per scadere la tua quota di minuti secondi. Allora ripensi a tutto, rivedi tutto, in un caleidoscopio inarrestabile di colori indeifiniti.
E, come in caleidoscopio, non fai a tempo a distinguere una forma e –immeditatamente, se ne compone un’ altra. Ma –a differenza del caleidoscopio- non sono le tue mani a governare. Ma tutto vola seguendo il, tempo, il tempo di una violetta, inesorabilmente destinata ad appassire.. e ricordi, ricordi… come aveva fatto Proust, sperando di vivere a Parma, nela terra di Maria Luisa e delle violette, mia cara Vecchia Europa…. Ricordi, ricordi.. i ricordi… queste ombre diafane e allungate
 … se ne va via tutto, mia cara vecchia Europa.
Tutto è destinato ad appassire, come una violetta, come le violette di Maria Luisa. Ma resterà il profumo a tenere insieme i pensieri. La violetta appassirà e resterà là, come un segnalibro esistenziale del divenire. E, aprendo la pagina della memoria, sarà pronta a inebriarti ancora con quel profumo persistente e indimenticabile: il profumo dei ricordi.