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"Il vallo di Adriano" di Umberto Broccoli
Cara la mia vecchia Europa, hai letto quella notizia in arrivo dall’ Inghilterra? Il Vallo di Adriano –pare- sia in pericolo. Ma certo: quel muro costruito dall’ imperatore Adriano, su, in Inghilterra. Per tenere lontano i barbari dai territori dell’ impero. Già: erano anni difficili gli anni tra 122 e 128 dopo Cristo. Roma si era estesa oltremisura e esercitava il suo imperium fino a quella regione chiamata oggi Scozia. Ed era difficile tenere a bada quelle popolazioni del nord, attratte dalla civiltà romana. Per cui, come accade spesso, Adriano l’ imperatore, tira su un muro fra la civiltà e gli incivili. Fra la cultura e l’ in cultura, fra l’ occidente e evoluto e i barbari…Come è sempre simile a sé stessa la storia, mia cara vecchia Europa…
C’ è sempre qualcuno a stabilire cosa è civile e cosa no. E quel muro del II secolo dopo Cristo racconta ancora una volta l’ intolleranza dell’ imperialismo occidentale nei confronti del diverso. Lo racconta per 128 chilometri di cortina in mattoni, per una altezza di cinque metri e per una larghezza di tre. Un’ opera imponente. Perché, quando l’ uomo vuole dividere, non bada a spese.
Oggi quel muro soffre. Soffre tutti i suoi anni. E soffre di incuria e di barbarie. Perché i discendenti degli occidentali civili e civilizzatori, si portano a casa qualche pezzo di quel muro come ricordo, quando lo visitano incuriositi dalla possanza della costruzione. I turisti (pronipoti della cultura e della civiltà dell’ occidente) arrivano al Vallo e ci camminano sopra a decine. Poi, raccolgono pezzi di mattoni antichi, si improvvisano archeologi, fanno finta di amare la storia antica e bivaccano sul muro immaginandolo indistruttibile…
E Adriano aveva previsto i barbari dell’ inizio del primo millennio, fuori dai confini. Non aveva immaginato la diffusione del barbaro quotidiano tra secondo e terzo millennio.
Pur preferendo i ponti ai muri e (consequenzialmente) apprezzando il lavoro di chi costruisce ponti a chi tira su muraglie e scava fossati divisori, mi trovo a considerare le stranezze della storia. Un muro sopravvissuto ai barbari del tempo di Adriano, rischia di essere distrutto dagli uomini civili del terzo millennio. Chissà che proprio costoro non siano i veri barbari.
E, come tutti i veri barbari, non se ne siano mai accorti, pensando di essere quello che non sono.