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"Invecchiamento" di Tiziana Di Simone
Cara la nostra Europa di oggi e di sempre
La natura ha appena voltato pagina, con il solstizio d’inverno il sole riprende lentamente a salire, le stagioni voltano pagine, sotto la neve come si dice cova la rinascita. E se i capelli grigi o bianchi come quella neve non sono il simbolo di una rinascita, perché anche nell’essere umano la natura fa il suo corso, i ragazzi della terza età di oggi sono davvero più che attivi.
Piaccia o meno, gli impegni degli anziani sono numerosi. L’Unione europea ha dedicato un intero anno, quello che sta per chiudersi, proprio all’invecchiamento attivo.
Non so come l’avrebbero presa i vecchi saggi di un tempo, quelli delle società antiche che spesso evochiamo in questa trasmissione, i vecchi capi tribù a leggere che una volta finito di lavorare, andati in pensione, si  deve garantire alle persone anziane condizioni di vita gratificanti. E ancora scrivono sul sito dell’anno dell’invecchiamento attivo: i vecchi sono una ricchezza sociale…E già si occupano dei nipotini, si impegnano nel sociale, continuano a sostenere le famiglie in  tutti i modi.
Non c’è bisogno di statistiche e nemmeno di tanti libri di storia per ricordare che un tempo l’anziano era saggio, abbiamo riscoperto oggi con Priamo, che i giovani chiedevano consiglio agli anziani proprio perché più saggi, ricchi di esperienza, che si preferivano anche in posizioni istituzionali uomini più anziani perché più saggi, perché avevano vissuto a lungo.
Adesso dobbiamo dedicare un anno speciale all’invecchiamento attivo in Europa. Che fine fa una società che non riconosce saggezza ai suoi anziani e che non riconosce creatività ai suoi giovani? E’ un po’ come bloccare il corso della natura.
Se c’è ancora tempo per scrivere la lettera a Babbo Natale chiederei quest’anno saggezza per i vecchi e creatività per i giovani. Lavoro per tutti e da parte di tutti un minimo di solidarietà. E se i massimi sistemi alla fine sono troppo complicati almeno regaliamo un momento di serenità e un pò di compagnia a tutti i nostri cari nonni, insomma ai più anziani.