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"I cittadini europei" di Tiziana Di Simone

Cara la nostra Europa di oggi e di sempre

“Le grandi epoche della nostra vita si hanno quando abbiamo il coraggio di ribattezzare il nostro male come quello che abbiamo di meglio”.

E’ una citazione di Nietzsche da “Al di là del bene e del male”…

Perché se è vero che il male è parte dell’uomo e della sua Storia spetta sempre all’uomo trasformarlo, trovare la strada per cambiare.

Sono i cittadini a comporre  le società.  Siamo noi che dobbiamo e possiamo vigilare su quanto di negativo si insinua nei nostri sistemi. Abbiamo parlato del tarlo dell’intolleranza che si manifesta in maniera più forte verso lo straniero, il diverso. Ma spesso parte dal vicino, dalla semplice incapacità di capire un differente modo di vita. Non c’è bisogno di fare esempi, basta citare il condominio. Non è facile mettere i paletti, sapere dove inizia la libertà dell’uno e finisce quella dell’altro. Troppo spesso la regola non basta.

 

Per tenere insieme il condominio Europa si sono costruiti recinti di tutti i tipi, con centinaia di regole, norme, articoli di Trattati che continuano a rivelarsi sempre insufficienti. Tanto da costringere le euro-istituzioni e i governi a scriverne ancora. La prossima settimana si firma a Bruxelles l’accordo sul fiscal compact, per la stretta sul controllo dei  bilanci dell’eurozona. Questa settimana l’eurogruppo ha dato il via libera al secondo piano di aiuti alla Grecia e non per solidarietà ma perché costretti, per salvare Atene. Ma la sensazione è che tutti i condomini stiano alla finestra per controllare cosa sta per fare il vicino del piano di sotto. Attenzione, il cortile deve restare tranquillo, non c’è spazio per svagarsi, adesso le regole sono molto strette e vanno rispettate. Dicono dai piani alti. Peccato che proprio dai piani alti, da Germania e Francia, si siano violate per primi le regole nel 2003. Peccato che in due anni di questa crisi economica, si siano messi paletti, ma non ci sia accorti di quanto la paura metta a rischio la democrazia.

Peccato che si sia fatto l’euro ma non ancora gli europei!