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"I figli d'Europa" di Tiziana Di Simone

Cara la nostra Europa di oggi e di sempre
Adesso quel figlio e quel nipote è un giovane della “generazione post Erasmus” non sente più nemmeno dai nonni e dalle nonne parlare di guerra, perché l’Unione europea in 55 anni di discussi Trattati è riuscita a scongiurarla.
Sono i ragazzi che non hanno mai cambiato l’euro in una moneta nazionale, è questo il racconto che ascoltato da mamma e da nonna che invece il doppio portafoglio per viaggiare in Europa l’hanno avuto in tasca.  Sono i ragazzi che dovrebbero pensare senza frontiere perché  si spostano senza frontiere , sono i ragazzi che vivono nello spazio di libera circolazione Shengen.
In sole 6 righe di testo ho ricordato quello che dell’Europa ci unisce in maniera positiva. Ma non si può dimenticare che questa è anche la generazione della precarietà e della disoccupazione, la prima generazione che purtroppo starà peggio di mamma e papà e forse dovrebbe ascoltare di più le storie dei nonni. Perché non si sa mai…
Ma anche guardare avanti con coraggio. La scorsa settimana da questo microfoni con Broccoli abbiamo lanciato una simpatica provocazione…
Siamo alla ricerca del “vello d’euro” e la domanda successiva è inevitabilmente chi sono gli argonauti. Ovviamente la prima risposta è: “il presidente del Consiglio europeo, Van Rompuy, quello della Commissione, Barroso, e così via…
Ma pur mettendo insieme leadership deboli dei singoli paesi e presidenti dell’euro-istituzioni non arriviamo a quei 50 audaci argonauti che hanno superato prove d’ardimento.
Per trovare il “vello d’euro” c’è bisogno di giovani intraprendenti che non solo sappiano dimostrare coraggio ma anche credere nel progetto che l’Europa rappresenta. E continuando nella nostra metafora ovviamente non basta un piccolo gruppo ma vorremmo che l’impresa fosse compiuta grazie allo sforzo di tutti.
Domani sarà “giorno elettorale in Europa” con 60 milioni di europei alle urne.
 Dalla Francia alla Grecia, in Germania il Nord Reno Westfalia, amministrative in Italia, vicino all’Unione la Serbia.   Sullo sfondo la crisi e non sappiamo dove andrà l’euro a seconda dei vincitori. E siamo solo a 3 giorni dalla festa dell’Europa il 9 maggio. Speriamo che tutti insieme troveremo il Vello D’Euro.