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La montagna aguzza... l’ingegno

in onda domenica 16 gennaio 2011 alle 13.25

Questa settimana si parla del marmo, il materiale principe della scultura.

Oggi che il marmo sta tornando sotto l’attenzione di tutti, si è capito che costruire non è un fatto effimero e che l’arte migliore non è quella che si butta domani ma quella che invecchiando addirittura migliora”. Philippe Daverio insieme ad un compagno di viaggio di grande spessore intellettuale, l’architetto Mario Botta, visita il Museo Nazionale Romano di Palazzo Altemps, sede che raccoglie prestigiose collezioni di scultura antica appartenute a nobili famiglie romane e in seguito pervenute in proprietà dello Stato. Daverio e Botta rivolgono la loro indagine a quel territorio delle Alpi Apuane, dove si trovano la cava delle Cervaiole sul Monte Altissimo a Seravezza, la Fondazione Henraux di Querceta, lo Studio di Scultura Nicoli di Carrara.

Per comprendere l’importanza del marmo basta fare un rapido giro per Roma, che è certamente una città molto incline all’uso del travertino ma che quando vuol farsi grande diventa marmorea. Nell’antichità il marmo proveniva inizialmente dalla Grecia ma poi, a partire dal periodo imperiale, trovò fonti di escavazione anche in Europa, Africa, Medio Oriente. Nella stessa epoca ci fu la scoperta di un grande serbatoio molto più prossimo alla città, nelle Alpi Apuane, a Lumi. La coincidenza fu che la scoperta avvenne durante l’ambiziosa espansione urbanistica e monumentale della Roma imperiale. Oggi le cave di Lumi non sono più attive ma quei territori continuano ad essere al centro delle attività estrattive di questa roccia.

Dopo un periodo medievale passato essenzialmente a recuperare i materiali utilizzati nell’antichità, con il Rinascimento l’estrazione riprese vigore, soprattutto da Carrara e Pietrasanta. Si pensi solo a Michelangelo, che del marmo può essere considerato il poeta e il cantore più grande. Andando avanti con gli anni anche l’Algardi e il Bernini confermano il rinnovato interesse per l’opera artistica in marmo, tracciando un preciso percorso che giunge fino ad un militare napoleonico, Jean Baptiste Henraux, che stabilendosi a Seravezza, entrò nel business dell’escavazione e esportazione del marmo fondando la società Henraux, proprietaria delle cave del Monte Altissimo.

Il marmo è tuttora una delle fonti economiche primarie di questi territori, e mentre a Carrara lo Studio di Scultura Nicoli si prende cura della conservazione della tradizione lavorativa del marmo senza però rinunciare alle istanze di un suo impiego nel contemporaneo, a Marina di Massa è stato eretto un monumento al marmo realizzato dallo scultore Pino Castagna, un’opera di grande suggestione evocativa nel solco di un contesto ambientale che mette in comunicazione le montagne di provenienza e il mare che è sempre stato il principale vettore di trasporto di questo materiale.

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