TUNISI تونس, Tunis> ( Θ TAPPA 16) domenica 17 luglio - "Prigionieri della realtà"
Cio che stiamo per raccontare appare assurdo per una società civile. Può essere accaduto a qualcuno in determinate occasioni, quando magari, per un azzardo d'avventura nella ricerca di quell'aura perduta che ha sempre caratterizzato il viaggio, prima che questo - seguendo il destinio di quasi tutto nella nostra società - si trasformasse in un prodotto di consumo chiamato turismo, nient'altro che una preconfezionata rottura del quotidiano attraverso una routine nella routine, attraverso canali consueti e garantiti. Ebbene noi viaggiatori del Mediterraneo, quest'anno più che nelle edizioni precedenti, stiamo condividdendo quello che. per tanta umanità che non ha voce o non viene creduta, rappresenta un incubo quotidiano.
Siamo fermi da troppi giorni a Tunisi. Abbiamo percorso, in chilometri e miglia marine, l'equivalente e forse più di tutto il periplo del Mediterraneo. Siamo sbarcati cinque giorni fa dal quinto traghetto che ci ha permesso di aggirare la parte sudorientale del Mediterraneo, quella oggi a rischio per i cambiamento che ancora non hanno dato vita a quello che molti si augurano diventi il nuovo Mediterraneo. Quest'ultimo traghetto era un'autentica carretta del mare, sporca, piena di macchine stracariche, senza turisti ma molte famiglie di un'umanità in cammino, un po' come noi.
Non ci è dispiaciuta questa condivisione ma può capitare che in tali condizioni il fisico chieda riposo, questa volta è accaduto al nostro Ulisse.
Abbiamo quindi sostato a Tunisi più del previsto, e anche questo non ci è dispiaciuto affatto, perchè questo è il modello di riferimento per i cambiamenti in corso. La Tunisia è stata, nel gennaio scorso, il primo Paese a realizzare in una sola settimana ciò che sembrava impossibile.
Antonello preme per ripartire ma Monica con la sua praticità organizzativa lo ha fatto visitare in ospedale e i medici hanno sconsigliato la ripartenza immediata. Mediterraid ha un piano di viaggio che le difficoltà dei giorni scorsi hanno reso insostenibile. Stiamo esaminando l'eventualità di dividerci per consentire ad Antonello di guarire ma... QUESTO NON E' POSSIBILE.
A prescindere dal fatto che senza Antonello il Mediterraid non avrebbe senso, scopriamo l'ennesima beffa. Arrivare fino in Spagna e farci raggiungere lì da lui, ad esempio, è inattuabile.
La macchina è segnata con un timbro sul suo passaporto. Lui è legato alla macchina e nemmeno la macchjna può lasciare la Tunisia senza di lui.
Un senso di rabbia e di paura ci assale ancora una volta in questo Mediterraid 2011.
Comprendiamo anche perchè il mondo vuole e deve cambiare.
Noi stiamo viaggiando anche per documentare come un progresso tecnologico possa aver contribuito alla e-revolution e comprendiamo che i mutamenti non possono essere semplici cambi di poltrone di potere.
"Siamo viaggiatori dalla nascita. La nostra mania ossessiva del progresso tecnologico è una reazione alle barriere frapposte al nostro progresso geografico" (*).
Chatwin nel suo continuo studio del movimento comprende che l'uomo ha rinunciato al viaggio e la nostra società ha finito per negare all'uomo quella dimensione di nomadismo che lo ha accompagnato fin dalla notte dei tempi.
Quante popolazioni sono prigioniere della realtà.
Il viaggio reale e la navigazione virtuale possono essere considerati due diversi modi di muoversi, "una prosecuzione dell'esplorazione senza l'attrito della distanza spazio-temporale" (come dice Harvey**), senza trascinare il nostro corpo o la nostra macchina nella continuità spazio-temporale.
La metafora di Antonello che non può partire perchè ancorato alla sua macchina e questa, l'Asino che vola come l'abbiamo battezzata, che non può essere sopostarta senza di lui... Questo già per noi occidentali appare un'assurdità ed è l'incubo quotidiano per tanti esseri umani ai quali è impedito di spostarsi liberamente nel mondo.
SFRUTTARE UNA CONQUISTA TECNOLOGICA PER SUPERATRE LE DISTANZE FISICHE
Il viaggio virtule lo vediamo continuamente da quando siamo partiti, offre enormi potenzialità rispetto al viaggio reale. Con la nostra parabola Tooway, da qualsiasi punto del globo attraverso in satellite, comunichiamo, parliamo facciamo videoconferenze, trasmettiamo i video che facciamo, pubblichiasmo le note e discutiamo con chi, da casa, le commenta . Ma a causa della nostra macchina/Asino che vola abbiamo, prima dovuto aggirare muri enormi e ora, che avremmo l'esigenza di sganciarci da questo mezzo meccanico per curarci, diventa una palla al piede: la nostra prigione.
E' drammatrico e allo stesso tempo stupido.
Accanto a tragedie ancora in corso, quest'anno il Mediterraneo, con le sue pacifiche rivoluzioni nelle piazze, ha scritto stupende pagine di storia. L'impazienza con cui la gente attende un vero cambiamento è enorme e questo è necessario che arrivi ma che sia anche profondo, deve influire sulle coscienze e sul modo di vivere. Come diceva Sondès, la gente del Mediterraneo è più unita di quanto si creda. Sono le barriere fisiche che creano le paure.
Per restare al tema dl viaggio, Camus diceva che "ciò che dà valore al viaggio è la paura ... siamo colti da una paura vaga e dal desiderio di tornare indietro, sotto la protezione delle vecchie abitudini".
Anche i cambiamenti del Mediterraneo sono un po' come un viaggio. Un viaggio ancora in corso e l'impazienza da un lato e la paura dall'altro potrebbero riaccendere la miccia. Non si deve avere paura. Il nostro viaggio irto di difficoltà non è finito. Noi lo termineremo perchè si è già scatenata la rete di solidarietà di I-Mediterraid.
Le città bersaglio rimanenti per MW sono: Smirne, Cairo, Alessandria, Valencia, Barcellona, Marsiglia.
Per Mediterraneo Digitale se ne aggiungono altre, come il Marocco. Ma potrebbe rientrare anche la Giordania dove, Antonello/Ulisse ricorda un altra nave traghetto, questa volta fantastica.
Queste nuove tappe diventano solo BERSAGLI-TARGET (le città o luoghi continui o discontinui), svincolati da una sequenza di giorni, possiamo colpirli senza vincoli temporali (ad es. un occasione di appuntamento in videoconferenza in una città non deve rispettare necessariamente la sequenza delle tappe).
APPROFONDIMENTI E BIBLIOGRAFIA
* Bruce Chatwin, Anatomia dell'irrequietezza
** David Harvey, La crisi della modernità - 1989
LEGENDA: Θ Simbolo TAPPA; —— Simbolo in viaggio; ۞ Target (città o luogo)
SEGNALIBRI (Per saperne di più)
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Approfondimenti Mediterranean Waterfront
Docu-Game in Real-Time (1 june - 31 july 2011) di Mediterranean Waterfront - Un imprevedibile racconto dove tutti potranno essere lettori e scrittori. Un viaggio di 60 giorni e migliaia di chilometri, come le tappe dell'Odissea, si cercherà di esplorare grandi città, dove sarà più facile svelare questa strana realtà entrando nelle parti più dense delle loro periferie.
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