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Papi di buona famiglia

in onda domenica 5 agosto 2012 alle 13.20

Il Rinascimento è nuovamente protagonista di Passepartout, il programma d’arte e cultura di Rai Tre, scritto e condotto da Philippe Daverio.

Questa volta Daverio racconta come nel corso del Cinquecento, l’epicentro sociale e artistico si sia andato collocando sempre più a Roma, in concomitanza con lo sviluppo del potere temporale dei papi, che trovava nell’attuazione del “nepotismo” la scelta necessaria per il rafforzamento economico e politico di alcune influenti famiglie dell’epoca: i Borgia, i Medici, i della Rovere, i Farnese. “Papi di buona famiglia”, appunto. Non più self-made-man o oligarchi veneziani come nel secolo precedente ma nipoti o “figli di”, esponenti di seconda generazione di selezionatissime elite.

Come di consueto si inizia con la presentazione del passepartout, questa settimana particolarmente emblematico. Un piccolo ciondolo raffigurante Castel Sant’Angelo. Daverio si  domanda perché questo famoso monumento appaia così raramente nelle rappresentazioni in formato souvenir per turisti. Forse i romani non hanno mai amato il loro castello? Forse questa strana edificazione ha spesso evocato poteri ostili e opprimenti per gli abitanti della città? In effetti, a ben guardare Castel Sant’Angelo si rivela come l’effettiva traduzione del potere temporale dei papi, con tutti i  sinistri significati conseguenti, come le galere, i soprusi, le corruzioni. Daverio lo definisce “il primo bunker della storia”, luogo inaccessibile dall’esterno e fortezza inespugnabile, sede ideale dunque per il papato dell’epoca per consolidare con tutti i mezzi il proprio potere. Non a caso proprio i papi che determinano l’affermazione definitiva del potere temporale, al centro dell’attenzione di questa puntata (Alessandro VI Borgia, Giulio II della Rovere, Leone X Medici, Clemente VII Medici, Paolo III Farnese), sono coloro che hanno inciso maggiormente nelle trasformazioni dell’antico mausoleo e fortezza a sontuosa residenza rinascimentale. E nella contraddittorietà della loro azione politica e spirituale si collocano le imprese pittoriche dei grandi artisti dell’epoca, da Pinturicchio a Botticelli, da Raffaello a Michelangelo, da Bramante a Perin del Vaga, le cui straordinarie imprese (la Cappella Sistina, la tomba di Giulio II, gli Appartamenti Borgia, le Stanze di Raffaello, il Tempietto di San Pietro in Montorio, le Sale Paoline, ecc.), rappresentano il corredo iconografico di questa puntata, ambientata tutta in quello spettacolare palcoscenico rappresentato dalla città di Roma. Sullo sfondo, tantissimi fatti sociali, religiosi, militari e politici come la Riforma Luterana, lo Scisma Anglicano di Enrico VIII, il Sacco di Roma, l’azione di Carlo V in Europa, la Francia di Francesco I, l’impero ottomano di Solimano il Magnifico.

Due grandissimi esperti del Rinascimento il Soprintendente ai Beni Artistici e Storici di Firenze, Antonio Paolucci, e di Roma, Claudio Strinati, impreziosiscono il  racconto di Daverio con interventi di grandissimo interesse.

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