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Walter Hill e Sylvester Stallone - Wonderland Crime

52° Puntata, Martedì 11 dicembre, alle 22:55

“Jimmy Bobo è un criminale di professione, cresciuto in un ambiente molto duro: in un certo senso, ha scelto di essere quello che è, ma ha un suo codice d’onore al quale si attiene, anche se non è certo quello di un normale cittadino. È al tempo stesso molto contemporaneo e anche un personaggio un po’ all’antica, che si inserisce bene nel film, che ha un’ambientazione un po’ retro, in omaggio ai film d’azione degli anni Settanta e Ottanta. Questa storia, in particolare, è erede del western, nel senso che mette in scena un mondo reale artificioso, come  avviene nei western: i western non sono mai del tutto realistici, sono come una danza o un rituale.” Walter Hill

 

“La gente ha l’impressione che i buddy movies raccontino spassi, baldorie e così via. Invece il rapporto tra i nostri due protagonisti è che si detestano profondamente, ma si ritrovano uniti dalla necessità. Per questo è un anti-buddy movie, dove comunque c’è un certo rispetto reciproco: io sono un killer, lui è un sbirro, quindi non si può immaginare niente di più diverso, ma ci ritroviamo uniti da un lavoro comune.” Sylvester Stallone

 

Sommario

 

Mainstreaming: viaggi multimediali tra le nuove strade del crimine

Cogan - Killing Them Softly (2012): il neozelandese Andrew Dominik porta sul grande schermo il romanzo crime di George V. Higgins Cogan’s Trade (1974), conservando, da una parte, un sapore pulp d’altri tempi, ma calando, dall’altra, la vicenda sullo sfondo contemporaneo della Grande Crisi e, in particolare, delle elezioni presidenziali americane del 2008. A battere egregiamente sui tasti del black humor c’è un grande Brad Pitt, affiancato da James Gandolfini, Richard Jenkins e Ray Liotta.

 

Intervista

Walter Hill e Sylvester Stallone: un maestro storico del buddy movie (da 48 ore a Danko) incontra un’icona dell’action spesso incline a rivisitazioni autoironiche dell’abituale ruolo di eroe; il risultato è Bullet to the Head (2012), libera trasposizione della graphic novel Alexis Nolent di Du plomb dans la tête. Regista e protagonista raccontano il loro punto di vista sul film.

 

Dizionario del crimine

“Rapine” 3° parte

La nostra breve storia delle rapine al cinema si conclude partendo dai classici recenti Trappola di cristallo (1988), primo capitolo della saga Die Hard, e Point Break (1991), per proseguire con la supersfida De Niro-Pacino di Heat (1995), propiziata dal maestro Michael Mann; meno popolari, ma altrettanto memorabili, i due noir “generazionali” Killing Zoe (1994) e Dollari sporchi (1995), rispettivamente opera del “tarantiniano” Roger Avary e dei fratelli Hughes. Mentre la Francia rilancia il neo-polar con pellicole come 36 Quai des Orfèvres (2004) e Cash Truck (2004), Spike Lee fissa il suo record d’incasso con Inside Man (2006); la conclusione è per la futuribile rapina finale di In Time (2011), di Andrew Niccol, in cui il tempo, secondo un vecchio adagio, sostituisce il denaro.

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