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Quote rosa di ieri

in onda domenica 6 febbraio 2011 alle 13.25

Le donne di potere di una volta, da Matilde di Canossa a Isabella d’Este, da Adelaide di Savoia a Cristina di Svezia, sono le protagoniste di questa puntata di Passepartout.

Le storie, la politica e i percorsi culturali di queste formidabili quote rosa del passato vengono ricostruite attraverso una pletora di mostre riprese dalle telecamere di Passepartout. Tre di queste, “Matilde di Canossa. Storia, arte, cultura alle origini del romanico. Il papato e l’impero”, “Il Cammeo Gonzaga. Arti preziose alla corte di Mantova” e “Bonacolsi l'Antico. Uno scultore nella Mantova di Andrea Mantegna e di Isabella d'Este”, sono state visitate a Mantova rispettivamente presso la Casa del Mantegna, Palazzo Te e il Museo di Palazzo Ducale. Invece, “Matilde e il tesoro dei Canossa tra castelli, monasteri e città” al Palazzo Magnani di Reggio Emilia, e “L’Abbazia di Matilde” nelle sale del Refettorio Grande dell’Abbazia di Polirone di San Benedetto Po.

Già nell’XI secolo Matilde di Canossa e Adelaide di Susa non solo erano a capo di vasti e influenti territori, ma rivestirono anche un ruolo determinante in importantissime vicende storiche, durante le quali per certi versi si cominciò a coltivare l’idea stessa dell’Italia. Per quarant'anni Matilde resse uno Stato che si estendeva su buona parte dell'Italia settentrionale e centrale, e partecipò da protagonista alla lotta tra l'Impero e la Chiesa, recitando una parte fondamentale nei rapporti tra Papa Gregorio VII e il giovane imperatore Enrico IV. Lanciata la scomunica del Papa contro Enrico IV, quest'ultimo si rese conto del potere della Chiesa e sapendo di non poter andare contro il suo popolo, si preparò a quello che è diventato un simbolo di sottomissione: l'umiliazione di Canossa. Grazie a Matilde, che era sua cugina, Enrico IV fu ricevuto dal Papa nel castello di Canossa, soltanto però dopo essere rimasto per tre giorni a piedi nudi a supplicare sotto la neve, rischiando il congelamento. Nonostante l'imperatore fosse in realtà in malafede, ottenne il perdono grazie a quella potente e decisa donna che era Matilde.
Anche Adelaide, marchesana di Torino, svolse un ruolo importante nella medesima vicenda accompagnando Enrico IV, suo genero, all’incontro per ottenere la revoca della scomunica da parte del Pontefice. La sua mediazione tra il papato e l'impero fu il primo grande atto politico internazionale a cui la Casa Savoia abbia partecipato. Adelaide, mentre obbediva ed onorava il Pontefice, non s'inimicò l’imperatore perché seppe districarsi tra le due distinte autorità, l’una spirituale, l’altra temporale.

Sui destini incrociati di queste due donne convogliano anche quelli di altre di epoche successive, come Cristina di Svezia, anche lei come Matilde di Canossa degna di una tomba monumentale in San Pietro, e Isabella d’Este che ha ripetuto cinquecento anni dopo Matilde un’esperienza diretta di governo più o meno dagli stessi territori.

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