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La linea gotica dei Domenicani

in onda domenica 22 luglio 2012 alle 13.20

Il programma d’arte e cultura scritto e condotto da Philippe Daverio, si occupa questa settimana del Gotico in Italia e del particolare rapporto che c’è tra la diffusione di questo stile e la contemporanea crescente influenza dell’Ordine Domenicano.

Fenomeno che non si ritrova solo nel XIII/XIV secolo ma anche successivamente: nel periodo dell’Umanesimo e del Rinascimento, quando l’Italia andava proponendo una propria visione artistica ed uno stile del tutto autoctono, le tracce di persistenze gotiche si evidenziano soprattutto negli ambienti ed artisti legati in qualche modo a quell’ordine monastico, come per esempio Andrea Bonaiuti o Botticelli.

Ecco allora che Daverio, anche tramite i preziosi interventi del Soprintendente per il Patrimonio Storico, Artistico e Demoetnoantropologico di Firenze, Pistoia e Prato, già Ministro dei Beni Culturali, Prof. Antonio Paolucci e di Padre Gerardo Cioffari, Padre Gerardo Cioffari, Direttore del Centro Studi Nicolaiani, individua una sorta di “Linea Gotica” che scorre nel Bel Paese parallelamente alle “fabbriche” delle chiese domenicane che sembra riferirsi a quei modelli stilistici importati dalla Francia, dove l’Ordine Domenicano aveva molta influenza.

Ed il viaggio alla scoperta di questo “gotico domenicano” comincia da Saluzzo in Piemonte, con l’immagine conclusiva di un medioevo che sembra avere poco a che fare con l’Italia e dove vige l’incontro tra due mondi, l’incontro tra due stili, il Gotico e il Rinascimento, la Francia e l’Italia.

Prosegue poi nella chiesa di Sant’Eustorgio a Milano, mostrando gli interessanti effetti di giustapposizione tra il severo gotico dell’edificio e il rinascimento rivelato dai bellissimi affreschi del Foppa. Ed approda infine a Firenze, a Santa Maria Novella, che è forse il luogo dove si percepisce in maniera diretta questo curioso intreccio tra mondo gotico e mondo domenicano, che giunge fino al 1506 con gli affreschi di Filippino Lippi, declinandosi successivamente anche in versione manierista con Alessandro Allori detto il Bronzino.

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