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Maometto II

In onda Martedì 22 aprile 2014 all'1:35

Rosaria Bronzetti ci porta dietro le quinte del Teatro dell’Opera di Roma per Maometto II, di Gioachino Rossini.

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Sul podio il Maestro Roberto Abbado. A curare la regia, le scene e i costumi è Pier Luigi Pizzi; il cast vede Juan Francisco Gatell nel ruolo di Paolo Erisso; Marina Rebeka interpreta Anna; Roberto Tagliavini è Maometto; nel ruolo di Calbo c’è infine Alisa Kolosova.
Maometto II fu composto nel 1820: si tratta della penultima «opera napoletana» e già si avvertono le suggestioni romantiche tipiche della successiva produzione. La storia si svolge a Negroponte, nella seconda metà del XV secolo, durante l’assedio della città da parte dei turchi.

Racconta Pizzi alle telecamere di “Prima della Prima”: “È difficile dare una connotazione al Maometto di questo allestimento, perché si può interpretare in molti modi. Però dato questo rapporto così importante con Anna, questo amore che secondo me è veramente il lato più interessante ed insolito di un personaggio così eroico, farlo apparire solo come il grande conquistatore, il grande generale, mi sembrava riduttivo. Soprattutto se ad interpretare questo ruolo c’è un giovane cantante che ha anche una sua prestanza. Grazie alla sua qualità vocale egli riesce senz’altro ad imporre il suo personaggio come eroico, ma nel canto di Maometto c’è anche una forte carica erotica.”

Aggiunge Abbado: “Maometto II ha una doppia identità: è allo stesso tempo un’opera neoclassica e un’opera che ha chiare intenzioni preromantiche. Anna è una vera eroina romantica perché è combattuta tra amore, senso del dovere nei confronti del padre e della patria, e senso di colpa per aver trasgredito agli ordini paterni.”

La regia televisiva di questa puntata è di Christian Angeli.

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Rosaria Bronzetti ci porta dietro le quinte del Teatro Regio di Torino per Gianni Schicchi, di Giacomo Puccini.

Sebbene l’opera sia ambientata nella Firenze rinascimentale, il regista Vittorio Borrelli ha trasportato la vicenda in un alloggio borghese fin de siècle, ovvero in quel primo Novecento in cui essa è stata scritta; l’ambientazione è fresca e colorata. Sul podio dell’Orchestra del Teatro Regio sale il maestro Stefan Anton Reck, direttore riconosciuto a livello mondiale come specialista del repertorio di inizio Novecento. Nel cast il baritono Alessandro Corbelli, un vero punto di riferimento del repertorio buffo, è Gianni Schicchi; il tenore Francesco Meli, riconosciuto per la sua tecnica squisita e la sua versatilità, è Rinuccio; Serena Gamberoni, soprano dalla voce brillante e dalla spiccata presenza scenica, è la giovane Lauretta.

Gianni Schicchi è una commedia ispirata a un episodio dell’Inferno della Divina Commedia di Dante. Prima d’allora Puccini non aveva mai affrontato il genere comico, nonostante nelle sue precedenti opere avesse inserito alcune macchiette dipinte con umoristica cattiveria; quello stesso umorismo venne impiegato nel Gianni Schicchi per ritrarre tutta una galleria di personaggi.

Racconta  Borrelli  alle telecamere di “Prima della Prima”: "La storia, tratta da un evento realmente accaduto nel duecento, narra di un personaggio -tale Gianni Schicchi- che, in accordo con i parenti di un defunto, ne prende il posto simulandone la voce, per riscrivere completamente il testamento. A causa di questa faccenda Schicchi viene destinato da Dante all'inferno nel girone dei falsari. Puccini è stato molto più clemente di Dante, anche perché il personaggio è talmente splendido, talmente brillante, di una simpatia immediata, un deus ex machina perfetto, che non si può vedere in lui solo il falsario. ‘Gianni Schicchi’ è un'opera perfetta, una commedia perfetta. È l'unica vera opera profondamente ironica e sarcastica scritta da Puccini e si avvale di un libretto felicissimo che ben accompagna una musica di una modernità impressionante."

La regia televisiva di questa puntata è di Alessandra Bruno.

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