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PRESUNTO COLPEVOLE

Seconda puntata

In onda martedì 20 marzo 2012 alle 23.40

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    Seconda puntata, delle sei previste, di "Presunto colpevole", la trasmissione che porta sotto i riflettori altri casi di malagiustizia. Filo conduttore, le storie drammatiche (tre ogni puntata) di gente normale con una vita normale e che, improvvisamente, s’è ritrovata in galera, spesso senza un perché e troppo spesso da innocenti risultati innocenti. Nessuno potrà mai ridare loro una vita, una famiglia, un lavoro. "Presunto colpevole"  vuole raccontare la verità finalmente ristabilita e ridare dignità a chi se l’è vista calpestare. Ma non basterà a riunire una vita spezzata.

    La prima storia ha come protagonista Dino Trappetti, geometra di Terni, in un attimo diventato “il mostro di Firenze”.  Due anni, nove mesi e sette giorni. Tanto è rimasto in carcere Trappetti, 45 anni, dopo essere stato condannato all’ergastolo, accusato di avere ucciso, insieme alla convivente, operaia di Pontedera, i due neonati. Ma, come poi verrà stabilito dopo indagini accurate, i bambini erano stati uccisi solo dalla loro madre dopo il parto. Trappetti era all’oscuro di tutto, perfino delle gravidanze. Potrà riavvolgere il nastro di una vita distrutta da un errore giudiziario?

    La ragazza del lago” è il titolo del secondo caso. Sandro Vecchiarelli fu accusato della morte di Chiara Bariffi, la 32enne di Bellano trovata in fondo al lago,  tre anni dopo la sua scomparsa avvenuta all’alba del primo dicembre 2002. A indicare il punto esatto dove cercare Chiara, fu una sensitiva che, successivamente, creerà anche parecchia confusione. 583 giorni durerà il calvario giudiziario di Vecchiarelli che risulterà innocente.

    La vicenda di Gennaro Scarciello chiude la seconda puntata di "Presunto colpevole". Accusato ingiustamente di associazione a delinquere di stampo mafioso e riciclaggio di denaro sporco,  dopo sei anni di odissea, è stato assolto.  Scarciello,  ex commerciante incensurato 47 anni,  si è visto rovinare la vita da un errore giudiziario, che ha pagato a caro prezzo sulla sua pelle e su quella della sua famiglia. “Mi sono separato da mia moglie, ho perso la stima e l’affetto dei miei figli e, dopo tre anni di cure psichiatriche, disperato, ho tentato anche il suicidio” .  Potrà mai essere risarcito di tanto dolore?

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