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Lamezia libera

In onda Domenica 26 giugno 2011 alle 12.55

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    “Lamezia libera” è il titolo della puntata di Racconti di vita che Giovanni Anversa dedica alla reazione civile della città calabrese, con l’indice di criminalità tra più alti d’Italia, al ricatto del pizzo. A testimoniare il coraggio degli imprenditori e delle associazioni sono ospiti in studio Rocco Mangiardi, che ha indicato in tribunale i suoi estorsori, e Tano Grasso leader storico dell’antiracket italiano e presidente della Fai (Federazione delle associazioni antiracket e antiusura italiane).


    Quali sono le forze positive che si stanno muovendo a Lamezia Terme,  terza città per importanza della Calabria? Come si stanno muovendo associazioni e istituzioni nella cittadina il cui consiglio comunale, già due volte in passato, è stato sciolto per infiltrazioni mafiose? Chi ha il coraggio di denunciare chi pretende il pizzo nel territorio dove solo in aprile ci sono stati due attentati al giorno?

    Per rispondere a queste domande Giovanni Anversa ha invitato in studio Rocco Mangiardi che nel suo negozio di autoricambi, in cui aveva investito tutte le sue speranze e il suo desiderio di fare impresa, ha ricevuto la visita di chi pretendeva “un pensierino per zio Pasquale”, questa la formula per esigere il pizzo.
    Rocco con l’aiuto della famiglia e della locale associazione antiracket non solo ha avuto la forza di dire di no ma ha anche denunciato i suoi estorsori e a viso aperto li ha indicati uno per uno durante il processo in tribunale.
     
    Questo coraggio, nonostante una vita sotto scorta, ha ridato a questo imprenditore/cittadino la dignità e la libertà.

    A dare conto delle grandi difficoltà di imprimere una svolta in quel contesto ci sarà Tano Grasso che ricordando come vent’anni fa a Capo d’Orlando, nel messinese, ebbe il coraggio con altri commercianti di denunciare i mafiosi spiegherà come siano soprattutto gli imprenditori a dover prendere in mano il loro destino.

    Magistratura, forze dell’ordine, associazioni ci sono, per questo a spezzare il giogo dello strapotere criminale devono essere proprio le vittime che devono sapere di non essere sole ma accolte e sostenute.

    I filmati realizzati da Piergiorgio Scuteri e Novella Spanò racconteranno di altri imprenditori coraggiosi e di una cooperativa di donne, “Le agricole”, che lavorano su terreni confiscati all’n’drangheta. 

     

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