Nella prima udienza dopo il viaggio in Corea il papa ha chiesto ancora di pregare per i popoli orientali appena visitati, ma ha prima di tutto lanciato un nuovo forte appello in difesa dei cristiani perseguitati, soprattutto nella drammatica situazione iraqena, e in generale per tutte le minoranze religiose minacciate dalla violenza. Tornando sul viaggio appena concluso, e sulla situazione della Corea del Nord, il Santo Padre ha chiesto ai fedeli presenti all'udienza del mercoledì, e a tutti quelli in ascolto delle sue parole, di pregare "affinchè tutti i figli della terra coreana, che patiscono le conseguenze di guerre e divisioni, possano compiere un cammino di fraternità e di riconciliazione". "La Repubblica di Corea - ha sottolineato il Pontefice - è un Paese che ha avuto un notevole e rapido sviluppo economico. I suoi abitanti sono grandi lavoratori, disciplinati, ordinati, e devono mantenere la forza ereditata dai loro antenati".