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Archivio storico

Erano fratelli in cerca della felicità

Il Papa addolorato per gli immigrati morti in mare, invita i cristiani a essere testimoni credibili

19-04-2015 12:23

Erano fratelli in cerca della felicità

“Un barcone carico di migranti si è capovolto la scorsa notte a circa 60 miglia dalla costa libica e si teme ci siano centinaia di vittime. Esprimo il mio più sentito dolore di fronte a una tale tragedia, assicuro per gli scomparsi e le loro famiglie il mio ricordo e la mia preghiera. Rivolgo un accorato appello affinché la comunità internazionale agisca con decisione e prontezza al fine di evitare che tali tragedie abbiano a ripetersi. Sono uomini e donne come noi, fratelli nostri che cercano una vita migliore… Affamati, perseguitati, feriti, sfruttati, vittime di guerre, cercano una vita migliore, cercavano la felicità. Invito a pregare in silenzio, prima, e poi tutti insieme per questi fratelli e sorelle”.

Con visibile dolore il Santo padre ha concluso il regina caeli commentando le tragiche notizie appena arrivate. Prima aveva parlato della necessità di essere testimoni della risurrezione:

“Nelle letture bibliche oggi abbiamo sentito risuonare due volte la parola testimoni. La prima volta sulla bocca di Pietro: “Dio lo ha risuscitato dai morti, noi ne siamo testimoni”. La seconda vota è sulle labbra di Gesù risorto: “Di questo voi siete testimoni”. Gli apostoli che videro coi propri occhi il volto del Cristo risorto non potevano tacere la loro straordinaria esperienza; egli si era manifestato affinché la verità giungesse a tutti con la loro testimonianza. La chiesa ha il compito di prolungare questa testimonianza. Ogni battezzato è chiamato a testimoniare con le parole e con la vita che Gesù è risorto, vivo e presente in mezzo a noi, Possiamo domandarci: “ma chi è il testimone?” Il testimone è uno che ha visto, che ricorda e racconta. Vedere, ricordare e raccontare sono i tre verbi che ne descrivono l’identità e la missione. Si tratta di uno che ha visto con occhio oggettivo ma non indifferente. Ha visto è si è lasciato coinvolgere. Ricorda non solo perché sa ricostruire, ma anche perché quei fatti gli hanno parlato e lui ne ha colto il senso profondo. Allora il testimone racconta come uno che si è lasciato mettere in discussione e da quel giorno a cambiato vita.

Il contenuto della testimonianza cristiana non è una teoria né un’ideologia né un sistema di leggi e divieti ma un messaggio di salvezza, un evento concreto, anzi una persona: Cristo vivente e salvatore di tutti. Egli può essere testimoniato solo da quelli che hanno fatto esperienza personale di lui. Lo si può fare se si sta nella Chiesa, nella preghiera, ricevendo i sacramenti e permanendo nella continua conversione con la penitenza. Allora ogni cristiano può diventare testimone di Gesù risorto, e la sua testimonianza è efficace se adotta uno stile di vita evangelico, gioioso, coraggioso, mite, pacifico, misericordioso. Se non si lascia prendere dalle vanità, dall’egoismo. Se invece diventa sordo alle domande dei fratelli come potrà comunicare la potenza liberatrice di Gesù vivo? Maria nostra madre ci sostenga perché possiamo diventare testimoni portando agli altri la gioia e la pace, i doni pasquali”.

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