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Archivio storico

In nome della riconciliazione

Finito il viaggio in Corea: con i martiri, contro le divisioni

18-08-2014 10:53

In nome della riconciliazione

Si conclude oggi il viaggio del papa in Corea, un viaggio ricco di spunti di riflessione, il cui centro è stata la messa di beatificazione dei 124 martiri coreani, i primi di questo paese dalla fede giovane. Questi testimoni, ha detto il Papa, "ci insegnano a mettere Cristo al di sopra di tutto". "Essi ci provocano a domandarci se vi sia qualcosa per cui saremmo disposti a morire". A prtire dalla limpida testimonianza dei primi martiri del paese asiatico Francesco ha fatto anche una severa riflessione sui danni che provoca l'idolatria del profitto e lo "spirito di sfrenata competizione che genera egoismo e conflitti", largamente presente anche in estremo Oriente, e che anzi proprio grazie allo sfruttamento del lavoro in questi paesi alimenta la cultura della "produzione senza limiti".
C'è stata poi la preghiera nel cimitero dei bambini abortiti, bambini che hanno il volto di Gesù Cristo, rifiutato e perseguitato dalla nascita, e infine la preghiera per la riunificazione delle due Coree, durante l'ultima messa, nella quale il Papa ha esortato ad avere "fiducia nella potenza della Croce di Cristo e a farsi testimoni di amicizia e di cooperazione con gli altri cristiani, con i seguaci di altre religioni e con tutti gli uomini e le donne di buona volontà. Tutti i coreani sono fratelli e sorelle, membri di un unico popolo". Durante la prghiera dei fedeli il Santo Padre ha chiesto di pregare per la difficile situazione in Iraq, per i cristiani perseguitati, e per il cardinal Filoni, da lui inviato sul posto.

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