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Gli orfani moscoviti e l'abbraccio della mamma

Ascoltandovi dalla lontana Mosca, non ho modo di poter intervenire direttamente nel vostro animato dibattito in merito alle gravidanze surrogate e alle adozioni.

Provo a mandarvi poche righe in proposito.

1. Da parecchi anni lavoro in un orfanatrofio di Mosca dove ci sono circa 100-120 bambini e ragazzi: il contatto frequente con loro mi ha convinto di quanto sia importante per loro la figura femminile, molto più di quella maschile. Non voglio entrare nel merito se questo sia legato a motivi naturali o di retaggio culturale, ma vi assicuro che è così: quando i bambini mi parlano della famiglia da cui sono stati abbandonati, mi parlano essenzialmente della madre ed è lei che ricordano e che aspettano più di ogni altro. Un altro elemento che prova il loro bisogno del femminile è che il loro estremo bisogno di affetto li porta a cercare il contatto fisico, l’abbraccio, ma salvo rarissimi casi, abbracciano solo noi collaboratrici donne e non gli uomini.
Sarebbe interessante vedere se altre persone che lavorano con bambini orfani o abbandonati sperimentino la stessa cosa che sperimento io.

2. Sono stati fatti studi sui bambini che vengono adottati subito dopo la loro nascita – sembrerebbe che il loro abbandono da parte della madre venga in qualche modo memorizzato da questi esseri di pochi giorni!

3. Fino a pochi anni fa per adottare un bambino qui in Russia la spesa si aggirava intorno ai 30.000-33.000 euro. In generale gli orfanatrofi russi danno a chi adotta dall’estero i bambini meno sani  – ho conosciuto copie di italiani bellissime, che hanno accettato con grandi generosità e  coraggio l’adozione di bambini bisognosi di cure.

Elide  

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