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Libri in archivio - Ed. 2014/2015

Loro mi cercano ancora

Maria Stefanelli

Vivere con una taglia sulla testa, troncando ogni legame, in fuga perenne dal proprio passato. Perché trascorrono i decenni, «ma la 'ndrangheta non ti dimentica». Con questo pensiero vive ogni giorno Maria Stefanelli, dal 1998 testimone di giustizia contro l'organizzazione criminale dentro cui è nata e cresciuta. Parente di narcotrafficanti e sequestratori di persona insediati in Liguria, nella speranza di scampare alle insostenibili vessazioni di una famiglia arcaica e oppressiva finisce per sposare, in un matrimonio d'affari combinato dai fratelli, un boss di rango di una cosca mafiosa attiva tra il Piemonte e la Calabria. Da lì ha inizio il suo incubo: una vita al servizio degli affari criminali del marito, fra il traffico di droga e armi e la ricerca di espedienti per evitare il carcere, da cui l'uomo riesce rocambolescamente a fuggire con il suo aiuto, dopo un ricovero in un ospedale psichiatrico ottenuto grazie a false perizie mediche. Nel 1996 tra la sua famiglia d'origine e quella di acquisizione scoppia una faida: è il marito il primo a essere freddato, l'anno successivo la vendetta arriva feroce contro il fratello, l'odiato zio e un loro complice. Pochi mesi dopo è un altro uomo a crollare sotto i colpi di pistola. Sangue che scorre alle porte di Torino, in un Piemonte pesantemente infiltrato, dove le 'ndrine non fanno solo affari, ma replicano la loro matrice violenta, e non esitano a uccidere quando c'è bisogno. La spirale di brutalità - di cui sarebbe vittima predestinata anche sua figlia, che Maria vuole sottrarre a un destino di sottomissione comune alle donne di 'ndrangheta - e la paura di morire per una follia che sembra inarrestabile, la convincono a compiere il passo più difficile: denunciare quello che sa agli investigatori e iniziare il percorso della collaborazione con la giustizia. Da un giorno all'altro viene prelevata dagli agenti del nucleo operativo di protezione e portata in una località segreta, dove, sola con la sua bambina, inizierà una nuova vita sotto falso nome. Il suo è un tradimento imperdonabile agli occhi della mafia, un'onta da punire con la vendetta: per i suoi famigliari diventa un'infame, per quelli del marito è un bersaglio da eliminare. Invitata a ritrattare dalla madre, timorosa di diventare insieme agli altri figli oggetto di un regolamento di conti, Maria resta ferma nel suo proposito di far emergere la verità. Ancora oggi, richiamata a deporre nel maxiprocesso in corso a Torino, porta la sua testimonianza contro le persone con cui ha condiviso gli anni più bui della sua esistenza. Una scelta coraggiosa, perché l'ombra della ritorsione oscurerà per sempre ogni sua giornata: non basteranno a darle serenità la nuova città e il nome di copertura previsti dal programma di protezione per lei e la figlia, travolta fin dalla nascita dai trascorsi devastanti della madre. Proprio alla figlia, che come lei ha pagato il prezzo di nascere in una famiglia criminale e ha subito le restrizioni di una vita da fuggiasca, decide oggi di raccontare senza reticenze la cruda verità sul loro passato. Con un memoir unico per forza e crudezza, Maria Stefanelli offre un contributo inedito di conoscenza delle logiche della 'ndrangheta e sprona alla ribellione le donne che le appartengono.

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