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In diretta giovedì 10 e venerdì 11 settembre

Decanter Radio2 torna per il 5° anno consecutivo al Festival Internazionale del Brodetto e delle Zuppe di Pesce di Fano.



Questa sera la seconda diretta per continuare a raccontarvi i profumi dell’Adriatico.
Ieri sera, dopo l’inaugurazione, Fede e Tinto hanno trasmesso in diretta dal lungomare fanese insieme a numerosi ospiti raccontando la cultura marinara con serietà e ironia.
Sul palco assieme ai due conduttori sono saliti l’artista Moni Ovadia, il biologo Corrado Piccinetti e il giornalista “calcistico-gastronomico” Roberto Perrone. Stasera lo spettacolo continua con le ricette dei brodetti del Mediterraneo, dalla Marche, al Montenegro, passando per Croazia e Albania.




Il Brodetto è infatti un piatto comune, seppur con diverse varianti, a molte culture marinare.
Il Brodetto esiste da quando esistono i pescatori. Nasce sulle barche come cibo per i pescatori e sostanzialmente ogni barca aveva una sua versione brodetto.
Questo piatto ha infatti costituito per secoli il principale elemento, se non l'unico, del pasto dei pescatori: caldo, ricco di sapore, saziante perché insaporiva e ammollava il pane secco, comodo da preparare (serve una sola pentola) con ingredienti largamente disponibili (pesce rovinato o poco richiesto) o conservabili (conserva di pomodoro, olio, aceto, cipolla, peperone e pomodoro che possono maturare al vento e al sole marino).
L'aceto a bordo aveva un ruolo importante - perché si consumava come bevanda detta masa o acetella: un pò di aceto - veniva aggiunto stemperato  in acqua abbondante.
Non si trattava di vero aceto, ma di vino acetato
L’ingrediente era il pescato che non poteva essere destinato al mercato, sia per la qualità (poco richiesta), sia per la troppo piccola taglia, sia per l' insufficienza quantitativa.
Non esiste una ricetta codificata del brodetto, vi sono molte variazioni sul tema.
Ci fu e c'è anche se meno frequente il brodetto di barca, fatto con i pesci che erano a disposizione ed un brodetto che sopravvive in alcune famiglie, più rigoroso nella ricerca di specie di pesci appropriati.

I pesci del Brodetto sono divisi in due gruppi: quelli di carni sode che rilasciano umori (Coda di rospo, mazzolina, vocca in capo, scorfano, ragno, triglia) e quelli di carni morbide che acquisiscono il brodo dello stesso (Busbana o merluzzo, razza chiodata, palombo, gattuccio insieme a seppie).
Anche panocchie mazzancolle e scampi potevano rientrare nel brodetto.
Era tutto il pesce che era possibile trovare nel medio adriatico e pescabile con il sistema a strascico.
Il piatto richiede un particolare metodo di cottura, con i vari tipi di pesce messi nella pentola (bassa e larga) in rigorosa successione, partendo da quelli a carne più dura fino a quelli a carne morbida. E' assolutamente vietato mescolare!

Il Brodetto, che in altre parti d'Italia viene chiamato con altri cento nomi non ha una ricetta rigorosa; nelle Marche esistono, grosso modo, quattro versioni di Brodetto: quella di Ancona, di San Benedetto, di Porto Recanati e di Fano. L'una dall'altra si differenzia per qualche sfumatura. I pescatori fanesi ad esempio, erano soliti usare in mare la "conserva", cioè il concentrato di pomodoro.

Il Brodetto di barca è stata la madre di tutti i brodetti, il brodetto poi veniva preparato anche nelle case, non dai pescatori ma dalle donne e in case anche di non pescatori. Oggi si prepara anche nei ristoranti impreziosito da molluschi e crostacei.

Scopri le varianti nelle ricette del Brodetto >>

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