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Riforma 18: Diciamo insieme sì alla partecipazione dei cittadini italiani alle elezioni americane

Insieme di iniziative indirizzate all'introduzione del voto per gli italiani alle elezioni politiche degli Stati Uniti d'America

Diciamo insieme sì alla partecipazione dei cittadini italiani alle elezioni americane




Da quando gli alleati sono sbarcati in Sicilia, il 10 luglio 1943, il destino del nostro paese è stato largamente determinato da potenze straniere, in particolare dagli Stati Uniti. Non intendiamo affermare che questo sia necessariamente un male, visto che in totale autonomia avevamo prodotto il fascismo, però è indubbio che a più riprese la nostra politica sia stata indirizzata, finanziata, sospinta, strattonata, blandita, corrotta, infiltrata da potenze straniere. Anche in questi anni in cui l'influenza dell'Europa, e della Germania in particolare, si è accresciuta, è fuori di dubbio che l'Italia, al pari di moltissimi altri paesi nel mondo, resti, nei confronti degli USA; in un limbo di sovranità limitata, i cui limiti non conosciamo esattamente perché i nostri governanti sono abbastanza accorti da starne abbondantemente alla larga in autonomia. Le ultime conferme sono arrivate nel corso della stessa giornata, la settimana scorsa, quando abbiamo appreso da WikiLeaks che il Presidente del Consiglio della Repubblica Italiana è stato intercettato dai servizi statunitensi, nel marzo 2010, quindi già sotto la presidenza Obama, addirittura in una conversazione del suo omologo israeliano. Queste rivelazioni facevano seguito ad altre aventi per oggetto gli ultimi presidenti della Repubblica Francese e dell'attuale ancelliera della Repubblica Federale Tedesca, a maggior riprova di chi sia il vero arbitro e gendarme degli equilibri mondiali o, quanto meno, dell'Occidente. Nello stesso giorno delle rivelazioni di WikiLeaks è arrivata anche la condanna della Corte Europea de L'Aja per il rapimento, sul suolo italiano nel 2003, di Abu Omar, da parte di dieci agenti della CIA. E ancora si attende di verificare sul campo se i droni in partenza dalla base di Sigonella, avranno soltanto una funzione difensiva e di sorveglianza sul Mediterraneo.

Rebus sic stantibus non si capisce per quale motivo, in democrazia, i cittadini italiani, vorremmo dire occidentali ma questo esula dalla nostra capacità riformatrice, non debbano essere in grado di scegliere il nome di chi prende importanti decisioni che li riguardano direttamente. 

Pertanto chiediamo alle istituzioni italiane di intavolare con gli Stati Uniti una trattativa volta a permettere la partecipazione dei cittadini italiani alle elezioni americane, in particolare quelle del Presidente degli Stati Uniti, ivi compresa la possibilità di partecipazione alle primarie del partito democratico e repubblicano.
Se l'equivalenza, un voto europeo = un voto americano non si ritiene praticabile immediatamente, si applichi, almeno in una prima fase una riduzione adeguata un voto europeo = mezzo voto americano anche se idealmente si dovrebbe applicare il cambio dollaro/euro.
I nostri cittadini si riprendano la sovranità troppo a lungo limitata!

Diciamo insieme sì alla partecipazione dei cittadini italiani alle elezioni americane

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