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Gentile Signora Sarzanini,
Mia moglie è da 38 anni insegnante elementare con un contratto fermo da sette anni sia ai fini del reddito annuale che dei contributi pensionistici. Ma diamo a Cesare quello che gli compete.
Un preside dirige almeno 1.000 alunni, 150 docenti e 50 altri impiegati. È responsabile di tutto, dalla manutenzione degli edifici, alla sicurezza, alla gestione delle risorse umane e finanziarie. Nel privato avrebbe un addetto alle relazioni industriali, un responsabile finanziario, uno amministrativo e così via. Sarebbe ben coadiuvato, qui si trova spesso a combattere contro tutto e tutti. Si parte dai genitori, con sindrome che tutti hanno un Nobel in famiglia, a docenti che rifiutano i controlli (guardi che la definizione di presidi sceriffi è sintomatica di un certo atteggiamento prevenuto), a carenze strutturali e burocratiche. Qualsiasi soggetto si sente autorizzato a intervenire e a chiamarlo in causa. Quante volte un impiegato ha parlato con il proprio AD ? A scuola la fila fuori dalla porta del preside è continua.
Certo può esserci un buon preside e un inetto, come trova un buon medico e uno che la rimanda ad un altro anche per una facile diagnosi.
Ma veramente l'imprinting che un preside può dare vale lo stipendio.
Grazie per l'attenzione
Fulvio Zonta