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Brunello Mario

Brunello Mario

Mario Brunello (Castelfranco Veneto, 1960), nel 1986 vince il Primo Premio al Concorso Čaikovskij di Mosca che lo proietta sulla scena Internazionale come uno dei violoncellisti più interessanti nel panorama musicale italiano.

Viene invitato dalle più prestigiose orchestre e lavora con direttori quali Valery Gergiev, Antonio Pappano, Yuri Temirkanov, Manfred Honeck, Riccardo Chailly, Vladimir Jurowski, Ton Koopman, Riccardo Muti, Daniele Gatti, Myung-Whun Chung, Seiji Ozawa.

Brunello si presenta sempre più di frequente nella doppia veste di direttore e solista dal 1994. Nell’ambito della musica da camera collabora con celebri artisti, tra cui Gidon Kremer, Yuri Bashmet, Martha Argerich, Andrea Lucchesini, Frank Peter Zimmermann, Isabelle Faust, Maurizio Pollini, Valery Afanassiev e l’Hugo Wolf Quartett.

Nella sua vita artistica riserva ampio spazio a progetti che coinvolgono forme d’arte e saperi diversi (teatro, letteratura, filosofia, scienza), integrandoli con il repertorio tradizionale. Interagisce con artisti di altra estrazione culturale, quali Uri Caine, Paolo Fresu, Marco Paolini, Stefano Benni, Moni Ovadia e Vinicio Capossela. Attraverso nuovi canali di comunicazione cerca di avvicinare il pubblico a un’idea diversa e multiforme del far musica, creando spettacoli interattivi che nascono in gran parte nello spazio Antiruggine, un’ex-officina ristrutturata, luogo ideale per la sperimentazione.

Brunello è stato artista residente del MiTo Festival 2016 dove si è esibito nel doppio ruolo di direttore e solista con l’Orchestra Filarmonica di Torino, in recital per violoncello solo e in concerti di musica da camera. Nel 2017 inaugura un ampio progetto dedicato alla musica per archi di J.S. Bach, eseguendo in tre serate l’integrale delle Suites per violoncello alternate all’ integrale delle Sonate e Partite per violino eseguite sul violoncello piccolo.

È direttore musicale dei festival Artesella e Suoni delle Dolomiti. Ha pubblicato tre libri, l’ultimo dei quali con Gustavo Zagrebelsky (Interpretare. Dialogo tra un musicista e un giurista. Il Mulino, 2016) Accademico di Santa Cecilia, suona il prezioso violoncello Maggini dei primi del Seicento appartenuto a Franco Rossi.

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