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13 SETTEMBRE

Il Santo  del Giorno
 

san giovanni crisostomo

SETTEMBRE XIII

Giovanni Crisostomo, o Giovanni d'Antiochia (Antiochia di Siria, 344/354-Comana Pontica,14 settembre 407). E’ stato un vescovo greco, arcivescovo di Costantinopoli. Santo per la Chiesa cattolica e ortodossa, venerato anche dalla Chiesa Copta. Dottore della Chiesa cattolica.

Le reliquie oggetto di venerazione sono custodite nella Basilica Vaticana; alcuni resti sono stati donati al patriarca di Costantinopoli. Dovette subire un doppio esilio e durante un trasferimento morì.

Come filosofo e teologo, si rifà ai temi della tradizione patristica greca. La sua personalità è quella di un uomo innamorato della morale, vissuta come "amore in atto", desideroso di riformare la vita cristiana, secondo l'ideale delle primitive comunità cristiane concepite nello schema del “cenobismo”.

Nacque ad Antiochia, da una famiglia cristiana benestante. Suo padre, Secondo, era un alto ufficiale dell'esercito siriano, e morì quando Giovanni era ancora in tenera età; la madre Antusa, di soli ventidue anni, affrontò il difficile compito di allevare lui e la sorella maggiore.

A 18 anni incontrò il vescovo Melezio e chiese di essere battezzato. Incominciò a seguire le lezioni di Diodoro di Trsio, la cui scuola era famosa per l'interpretazione letterale delle Sacre scritture, in contrapposizione con la scuola alessandrina. Giovanni ricevette gli ordini minori e si ritirò in eremitaggio dedicandosi allo studio della teologia. Compose un trattato, De Sacerdotio, ritenendo che il monachesimo non fosse la sola via per raggiungere la perfezione; la vita sacerdotale al servizio dei credenti e in mezzo alle mille tentazioni del mondo era per lui il miglior modo di servire Dio.

Nel 386 fu ordinato sacerdote, diventando presto celebre per la sua predicazione. Nel 392, a seguito dei Decreti Teodosiani, organizzò una spedizione per demolire i templi e i suoi nemici dissero che fece uccidere gli idolatri.

L'imperatore bizantino Arcadio lo scelse come Patriarca nel 398 e si fece molti nemici per la sua intransigenza contro il malcostume, la corruzione e la licenziosità. Fece destituire molti presbiteri indegni, compreso il vescovo di Efeso, e fece rientrare nei monasteri i monaci che erravano vagabondi.All'inizio, nonostante le forti invidie e gli odi che rapidamente si attirò nella nobiltà e tra alcuni vescovi orientali, venne sostenuto dalla corte imperiale, ma nel 402 venne messo sotto accusa e venne deposto con la condanna dell’esilio.

Venne richiamato dall’imperatrice ma pochi anni dopo fu nuovamente allontanato e si diresse nell’Armenia, dove conquistò molti seguaci prima di essere trasferito a Pitunte, sulle rive del Mar Nero, Morì durante il suo ultimo viaggio.

Nel 438, sotto l'imperatore Teodosio II, le sue spoglie furono portate solennemente a Costantinopoli e sepolte nella chiesa dei Santi Apostoli. Portate a Roma dopo il sacco di Costantinopoli, nel 1204, le reliquie vennero collocate nella Basilica Vaticana. Nel novembre 2004 papa Giovanni Paolo II fece dono al patriarca di Costantinopoli di una parte delle reliquie di san Giovanni Crisostomo.

 

Nel Martirologio si celebrano: 

 

S. Giuliano
Ad Ancira in Galazia, ricordo di S. Giuliano, presbitero e martire sotto l'imperatore Licinio.

S. Marcellino
A Cartagine, ricordo di S. Marcellino, martire, che, tribuno, intimo di S. Agostino e di S. Gerolamo, per aver difeso la fede cattolica fu ucciso innocente dagli eretici donatisti.

 

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