mi complimento con Lei per la sua conduzione vivace e ben argomentata. Su alcune cose, però, non sono d'accordo.
Per quanto riguarda la speranza di vita, leggo che nel rapporto 2017 si registra una diminuzione, sia pur minima, dell'aspettativa e questo penso sia indice di un trend ormai irreversibile. L'aumento della durata della vita era un portato del benessere e se questo diminuisce diminuirà pure l'altra. Molta gente rinuncia a esami complessi, con liste di attesa di anni nella struttura pubblica e costi non da tutti abbordabili nel privato, l'alimentazione peggiora, lo stress lavorativo si fa sempre più pesante, per non parlare di chi il lavoro non ce l'ha, e tutto questo non può non influire sulla salute generale. Quanto questo poi si riverberi sul discorso delle pensioni non è semplice da trattare, ma mi pare semplicistico fare previsioni, come ho visto a livelli ufficiali, fino al 2052.

Altro argomento è la sua propensione per le preferenze. La maggior parte degli elettori non conosce i vari candidati e quindi a scegliere saranno solo coloro che hanno precisi interessi, tornando al vecchio mercato di tanti anni fa. Se il partito presenta un solo candidato (escludendo, come Lei dice le multicandidature) sarà più facile per l'elettore conoscerlo e sarà interesse del partito scegliere persone di valore, naturalmente confidando che gli elettori votino a ragion veduta e non per inerzia.

Cordiali saluti

Ivano Mosconi

Chiaravalle (An)