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Speciale-intervista con Benjamin Clementine

Venerdì 18 dicembre 2015


“At least now"
, il suo esordio discografico, ha recentemente vinto il Mercury Prize Award come miglior album dell’anno e, questa sera, Benjamin Clementine sarà finalmente nostro ospite per parlare di canzone e poesia, musica pop e musica classica, emozioni tradotte e successo.  

Pare che a definirlo “la Nina Simone reincarnata in un uomo” sia stato Paul McCartney, ma a scoprirlo sono stati i passanti di Parigi nelle strade e nelle metropolitane dove per anni il musicista anglo-ghanese si è esibito per guadagnarsi quel poco per vivere, in fuga dalla sua banlieu londinese. 

Adoro Parigi – ha detto ai microfoni di Silvia Boschero –, mi ha dato la libertà, la libertà di essere musicista, artista. La speranza che puoi essere qualcuno solo se sei te stesso”.

Clementine si definisce oggi un espressionista più che un cantante e le canzoni che compongono il suo album di debutto aprono una finestra sul suo mondo fatto di difficoltà e contraddizioni ma anche di romanticismo e poesia. Tra i suoi ispiratori cita tre grandi poeti: William Blake, Baudelaire, Leo Ferré, perché “la poesia è canzone, la canzone della vita”.
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