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Ritratto d'autore: Edouard Lalo (1823-1892)

in onda giovedì 5 novembre alle ore 17,00

Ritratto d'autore: Edouard Lalo (1823-1892)È ricordato soprattutto per la sua "Symphonie Espagnole" per violino e orchestra; Edouard Lalo deve la sua celebrità a questo lavoro della maturità che fu eseguito per la prima volta nel 1875 dal dedicatario, il grande virtuoso Pablo de Sarasate.

Questa Sinfonia si considera - accanto alla contemporanea ma più famosa "Carmen" di Bizet - una delle prime composizioni in cui si adoperi materiale tratto dal folklore spagnolo (qui soprattutto i ritmi di danza nel terzo e nell'ultimo dei cinque movimenti).

Su ciò ha certo una influenza la lontana origine spagnola di Lalo, che nasce nel 1823 a Lille, nel nord della Francia, cioè in quella parte che anticamente apparteneva proprio al regno di Spagna; e al folklore il musicista si ispirò più volte nelle sue composizioni (ad esempio nella Fantasia norvegese del 1879, e nella Rapsodia norvegese dello stesso anno).

Svolta quasi interamente a Parigi la sua formazione di musicista - che per la prima volta interrompe la tradizione militare della sua famiglia e per questo non avrà mai l'approvazione di suo padre - Lalo studia violino, violoncello e composizione.

Le sue prime opere sono tutti lavori cameristici, e alla musica da camera il compositore dedica grande parte della sua attività, che per più di un decennio è soprattutto di tipo esecutivo; suona violino e viola in formazioni cameristiche, e nel 1855 partecipa alla fondazione del Quartetto Armingaud che con i suoi concerti tenta di diffondere il grande repertorio tedesco.

Lalo sposa nel 1865 in seconde nozze il mezzosoprano Bernier de Maligny, e grazie a lei sarà spronato a ritornare più attivamente alla composizione; le opere più importanti del musicista risalgono infatti tutte al periodo della maturità, soprattutto dagli anni '70.

Durante il ventennio seguente Lalo (che morirà nel 1892) arricchisce il suo catalogo - non estesissimo invero - di composizioni per orchestra, per strumento solista e liriche con pianoforte, con una netta predilezione per le forme brevi; la sua opera "Le Roi d'Ys", basata sulle leggende del ciclo bretone, inizialmente accolta tiepidamente e rielaborata più volte, si assicurò il successo nel 1888 al Teatro dell'Opera Comique, con oltre cento repliche in un anno.

La trasmissione di oggi propone di Edouard Lalo la prima delle due Suites orchestrali tratte dal balletto "Namouna"; basato sulle Memorie di Giacomo Casanova il balletto, commissionato dall'Opera di Parigi per le coreografie di Lucien Petipa, non aveva ottenuto un successo esaltante.

Eppure, tra i tanti, uno spettatore illustre così aveva commentato il balletto di Lalo: "Pericolosamente esplosivo... Tra tanti stupidi balletti questo è una sorta di capolavoro": si trattava di Claude Debussy, che insieme a Fauré e Chabrier manifestò le proprie entusiastiche impressioni verso Lalo.

Ascolteremo poi il secondo dei tre Trii per pianoforte violino e violoncello che Lalo compose intorno al 1852 (il primo è del 1850 ed il terzo del 1880); ce lo propone il trio francese Parnassus, che ne ha curato nel 2003 la registrazione integrale.

La trasmissione si concluderà con la Symphonie Espagnole, in cui come abbiamo visto Lalo utilizza il linguaggio del folklore, linguaggio popolareggiante e diretto, in cui però egli immette quella eleganza e raffinatezza tutta francese che contraddistingue l'intera sua opera.

L'incisione che proponiamo è del 2003; qui il violinista Maxim Vengerov, brillantissimo virtuoso sempre attento alla musicalità della composizione, è supportato dalla bacchetta di Antonio Pappano alla testa della Philharmonia Orchestra, in una esecuzione che è stata definita dalla critica "Pura elettricità" (Robert Levine).
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