Ci addentriamo oggi nel Caffè Gambrinus, che lo scrittore Maurizio de Giovanni ha scelto come proprio luogo dell’anima, il vero cuore pulsante di Napoli: vivo, chiassoso, sempre accogliente con le sue belle sale liberty arredate con stucchi, statue e acquarelli realizzati da artisti napoletani.



Qui il suo Commissario Alfredo Ricciardi, ha addirittura un tavolino riservato per quando si concede una pausa tra un caso e l’altro e si ferma e prendere un caffè e una sfogliatella. E qui, tra i tavolini di questo elegante caffè, tra via Chiaia e Piazza del Plebiscito, ancora oggi sempre affollato, sono passati davvero in tanti dal lontano 1860, anno della sua nascita. Tra le personalità italiane e internazionali che si incontravano al Gambrinus, vi furono tra gli altri: Benedetto Croce, Matilde Serao, Eduardo Scarpetta, Raffele Viviani, Salvatore Di Giacomo, Libero Bovio, Edoardo Scarfoglio ,Totò e i De Filippo, Ernest Hemingway, Oscar Wilde, Jean Paul Sartre, e infine Gabriele D'Annunzio che, secondo alcuni, avrebbe scritto proprio al Gambrinus la poesia 'A Vucchella, musicata poi da Tosti con il poeta Ferdinando Russo e diventata una delle canzoni più famose della tradizione napoletana.



Ma quello che facciamo oggi con Maurizio de Giovanni non è solo un viaggio tra storia, costume e tradizione partenopea: è anche un’esperienza più intima tra i ricordi personali dello scrittore strettamente legati ad uno dei caffè storici più importanti d’Italia.





Repertori

Pagine tratte da Viaggio in Italia di Johann Wolfgang Goethe (Dove fioriscono i limoni. L’Italia di Goethe 200 anni dopo, Radio3, voce di Tommaso Ragno)

Musiche

Napoli Milionaria di Nino Rota

‘A Vucchella (testo di Gabriele D’Annunzio) cantata da Enrico Caruso

‘A Tazza ‘e  cafe’ (Capaldo, Fassone) cantata da Roberto Murolo

‘Na tazzulella ‘e cafe’ di Pino Daniele

Ma che ho di Pino Daniele