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L'idea originale di una guida dedicata a ristoranti e alberghi utilizzabile dal turista venne ai fratelli André e Edouard Michelin, fondatori della famosa azienda francese di pneumatici. La prima pubblicazione ufficiale fu nel 1900, limitata alla Francia.
Il principale giudizio di valutazione presente nella Guida Michelin è conferito attraverso l'assegnazione di stelle, da una fino al massimo di tre.
Quest'anno i ristoranti italiani insigniti del prestigioso riconoscimento sono aumentati ancora, passando da 329 nel 2014 a 332 nel 2015. Il nostro Paese resta così al secondo posto nel mondo dopo la Francia.
Sono 2 gli chef premiati quest'anno con la seconda stella, Giuseppe Mancino e Francesco Sposito, mentre sono ben 27 i ristoranti a conquistare la prima.
Novità assoluta per l'Italia la premiazione con 1 stella di ristorante a cucina Fusion. Lo chef è una vecchia conoscenza di Decanter: il giapponese Haruo Ichikawa, vincitore due anni fa del Girotonno di Carloforte.
Rimangono invariati invece gli chef a tre stelle:
Enrico Crippa, Alba (CN)
Chicco Cerea, Brusaporto (BG)
Nadia Santini, Canneto sull'Oglio / Runate (MN)
Raffaele e Massimiliano Alajmo, Rubano (PD)
Massimo Bottura, Modena
Annie Feolde e Italo Bassi, Firenze
Heinz Beck, Roma
Niko Romito, Castel di Sangro (AQ)
Ne parliamo stasera a Decanter. Ci sentiamo alle 19.45 su Radio2