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L'avanza del tedesco. E l'Italia portesta

Ivo Caizzi - la Repubblica

La Germania sta sfruttando l'uscita del Regno Unito dall'Ue per accelerare il suo antico tentativo di imporre il tedesco come lingua prioritaria delle attività comunitarie, insieme all'inglese e al francese. Finora l'avanzata era stata costante, ma molto lenta proprio per il predominio dell'inglese. E nonostante lettere perentorie di ministri di Berlino ai più influenti euroburocrati connazionali per far promuovere la lingua madre nelle attività Ue come ulteriore elemento di forza del sistema Paese a Bruxelles.
Il presidente lussemburghese della Commissione europea, Jean-Claude Junker, aveva fatto intuire la situazione con un più frequente uso del tedeso (insieme al francese) e un minore ricorso all'inglese. Il suo portavoce greco, Margaritis Schinas, appoggiato dal capo di gabinetto tedesco di Junker, Martin Selmayr, - tutti e tre europarlamentari come la cancelliera Angela Merkel - ha ora annunciato una promozione stabile della lingua di Goethe perfino nella sala stampa della Commissione, che è un po' la "linea del Piave" per la difesa dell'italiano, dello spagnolo e delle altre lingue meno parlate dell'Ue (in quanto i circa mille giornalisti accreditati rappresentano i cittadini di tutti e 28 i Paesi membri e di molte altre nazionalità). Riguarda le conferenze stampa dei commissari, quando dovrebbero essere solo in inglese, francese e nella lingua dell'intervistato.
Interpellato sull'argomento, il portavoce di Junker ha confermato i tre regimi linguistici della sala stampa. "Inglese e francese per i confronti di Mezzogiorno - ha detto Schinas -. Quando abbiamo un commissario aggiungiamo la sua lingua. Nei giorni di riunione del collegio offriamo tutte le lingue". Gli è sato subito contestato che giovedì scorso, nelle conferenze stampa di due commissari, il tedesco è stato aggiunto a un britannico (Julien King) e a una svedese (Cecilia Malmstroem). Solo un attimo di imbarazzo. Poi il portavoce di Junker ha sancito che, con i commissari, il tedesco va ormai considerato "un elemento stabile" come inglese e francese. Ha negato, però, che siano state le pressioni di Junker/Selmayr e di leader tedeschi europarlamentari a influenzare la promozione. Stessa risposta la Commissione ha dato alla richiesta di chiarimenti della delegazione diplomatica dell'Italia presso la Ue, guidata da Maurizio Massari.
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