La posta del giudice

Caro Giudice,
vogliamo parlare di lavoro femminile superando le sterili polemiche sulle cosiddette quote rosa?
Occupo un posto di grande responsabilità a diretto riporto della più alta carica della mia
organizzazione, che è a sua volta una donna. Negli ultimi tempi stiamo facendo grandi cose:
realizziamo ottime performance, riuscendo a effettuare passi per certi versi impopolari che
probabilmente molti uomini che si autodefiniscono “duri” non sarebbero stati in grado di scegliere.
Ora mi aspetto di sentire da lei quantomeno l'ammissione di avere sottovalutato il genere femminile.
Mi raccomando non dica in onda chi sono.

Cara ministra degli interni britannica, mrs. Amber Rudd, mi cospargo il capo di cenere. Lei ha
ragione su tutta la linea. Con il primo ministro Theresa May, state veramente muovendo dei passi da
gigante in una direzione in cui nessun uomo, tranne forse Nigel Farage, si sarebbe azzardato a
muoversi. Anche questo bellissimo giro di vite contro i lavoratori stranieri in Inghilterra, racconta
meglio di tanti documentari su Margaret Thatcher o sulla regina Elisabetta come nel vostro paese le
donne siano in grado di assumersi grandi e pesanti responsabilità. Che dire? State decisamente
portando una ventata di specifico femminile nella politica dei paesi dell'Unione Europea. Ah, no
scusate, dimenticavo. E come dice Claudio Sabelli Fioretti: thank you, goodbye and see you soon.