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House Band

Amor Fou

Gli Amor Fou nascono a Milano nel 2006.

Dice Alessandro Raina (cantante/chitarrista): “Ci siamo conosciuti bene a fine 2006 e in breve abbiamo unito le forze con l'intenzione di fare il punto sulla nostra vita musicale e non. Il destino ha voluto che a quell’epoca vivessimo tutti nella stessa zona. Fuori dalle mura, nella parte marcia e bella di Milano”.

La prima formazione della band era composta oltre che da Alessandro (ex cantante de I Giardini di Mirò), da Cesare Malfatti, Luca “Lagash” Saporiti e Leziero Rescigno dei La Crus. Insieme hanno pubblicato, nel 2007, il loro primo l’album “La stagione del cannibale”, raffinato esempio di equilibrio tra cantautorato italiano e le sonorità elettro acustiche di gruppi come Notwist e Lali Puna.

Dopo due anni sabbatici, ed una nuova band della quale fà parte oltre a Leziero Rescigno, Giuliano Dottori alle chitarre e Paolo Perego al basso, gli Amor Fou tornano con il nuovo album “I Moralisti” in uscita il 4 maggio.

La formazione della band è cambiata con l'ingresso di Giuliano Dottori e Paolo Perego, che insieme ad Alessandro Raina e Leziero Rescigno, cuore pulsante della band fin dagli esordi, completano gli Amor Fou nella nuova veste stilistica.

Il 4 maggio 2010 è uscito il concept album “I Moralisti” che ha esordito nella classifica degli album più venduti in Italia al 50° posto.
“I Moralisti”  è un'analisi in musica sviluppata attraverso dieci personaggi reali, nati tra il 1950 e il 1980 (il periodo compreso fra la nascita degli autori e dei genitori), descritti secondo un canone che si ricollega all'impianto del Neorealismo e al cinema inchiesta di Elio Petri, Antonioni, Rosi, Lizzani, Pietrangeli e Sorrentino. Perché nell'Italia di oggi la canzone d'autore non deve più relegarsi sistematicamente alla sola messa in musica del proprio mondo interiore, ma piuttosto tornare ad essere mezzo di lettura e analisi della quotidianità, che resta un incredibile contenitore di esempi e messaggi.

Un caleidoscopio che ospita le colonne sonore di Morricone e John Barry, i film di Elio Petri e Godard, fino ad arrivare alle intuizioni di Serge Gainsbourg e Blonde Redhead, alla costante ricerca di una dimensione che gratifichi il grande patrimonio della canzone italiana.

Gli Amor Fou si avvicinano per melodia a gruppi come i Baustelle e gli Afterhours ma come non pensare che un album tematico come questo non si apparenti o si riferisca in qualche misura ai padri nobili della musica italiana come al De Andrè di "Storia di un impiegato", anche quella una riflessione politica acuta e senza sconti o a Guccini e De Gregori che hanno raccontato il loro tempo senza filtri.

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